Il Cnr mette i tesori di Babilonia a portata di click
Scritto da Marco Ferrazzoli (Ufficio stampa Consiglio Nazionale delle ricerche)   
Martedì 09 Giugno 2009 12:58

Seimila anni di storia, tanti sono quelli testimoniati dai manufatti corredati da schede didattiche, filmati, micro - clip e carte geografiche interattive. L’allestimento virtuale, frutto di un protocollo di intesa tra il Ministero degli Affari Esteri e il Consiglio Nazionale delle Ricerche, segue le modalità più avanzate e accattivanti nella comunicazione e fruizione del patrimonio culturale.
La presentazione del Museo Virtuale dell’Iraq, opera multimediale realizzata dal Consiglio Nazionale delle Ricerche su iniziativa e con il sostegno del Ministero degli Affari Esteri, si è tenuta questa mattina alla Farnesina. Alla presentazione dell’opera sono intervenuti il Ministro degli Affari Esteri Franco Frattini, il Presidente della Camera dei Deputati Gianfranco Fini, il Ministro per i Beni e le Attività Culturali Sandro Bondi, il prof. Roberto de Mattei, vice Presidente del Cnr, il Segretario Generale del Ministero degli Affari Esteri Giampiero Massolo e l’archeologo Massimo Cultraro, ricercatore dell’Istituto per i beni archeologici e monumentali del Cnr responsabile scientifico del progetto. I lavori sono stati moderati da Mauro Mazza, direttore di RAI Uno.
“La presentazione del museo virtuale di Baghdad”, ha dichiarato il Ministro degli Esteri Franco Frattini, “conferma l’impegno dell’Italia in favore della ricostruzione irachena e del recupero del patrimonio artistico e culturale di un Paese che è stato culla della civiltà”.

"Presentiamo oggi con viva soddisfazione” ha continuato il Ministro Frattini “i risultati di una iniziativa che, nel riannodare le fila della cooperazione culturale, permette all’Italia di contribuire al mantenimento della pace e della sicurezza internazionale attraverso la stabilizzazione di un Paese come l’Iraq, essenziale per gli equilibri non solo nell’area del Golfo”.
“L’idea di questo progetto”, ha dichiarato il Presidente della Camera Gianfranco Fini, “è nato, dopo gli eventi bellici del 2003, con l’intenzione di offrire a un Paese amico in difficoltà un apporto e una presenza non solo militare, nella convinzione che la ricostruzione di una democrazia non può essere separata dal recupero della identità culturale di un popolo”.
Il ministero degli Affari Esteri, guidato allora dallo stesso Gianfranco Fini, affida al Consiglio Nazionale delle Ricerche una ricostruzione del Museo Nazionale dell’Iraq, non reale, ma ‘virtuale’, ossia fruibile dai navigatori di tutto il mondo attraverso Internet così da mettere la comunità scientifica internazionale nuovamente in condizioni di fruire di un’importante parte del patrimonio culturale mondiale”.
“Il progetto ‘Museo Virtuale dell’Iraq’”, ha dichiarato Il Ministro per i Beni e le Attività Culturali Sandro Bondi “è complementare all’opera svolta per iniziativa del MiBAC in questo settore. Tale ruolo che consiste nell’attività di salvaguardia, fruizione e comunicazione del patrimonio culturale iracheno, si evince dai due più importanti interventi realizzati dall’Italia in questo settore sotto l’attuale governo: il primo è il contributo alla riapertura, di grande importanza anche se al momento parziale, del museo archeologico di Baghdad (la cerimonia si è svolta il 25 febbraio 2009 al MAE, come ricordava l’amico Franco Frattini). Su questo fronte l’attività di allestimento da parte dei tecnici italiani continua con grande impegno. Il secondo contributo offerto dal nostro ministero è il corso di formazione per il personale iracheno del sito di UR (Nassirya), a cura dell’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro (dott. Alessandro Bianchi) e con il coordinamento dell’ambasciata italiana a Baghdad.“
“Il sito, fruibile in lingua italiana, araba ed inglese, è stato realizzato nei laboratori del CNR all’interno di una stretta sinergia tra studiosi del mondo antico e tecnici informatici, mettendo in campo oltre un centinaio di soggetti con diverse competenze”, ha dichiarato Roberto de Mattei, Vice Presidente del CNR. “L’attività di progettazione e di studio ha permesso la stretta integrazione, all’interno del medesimo campo operativo, non solo tra ricerca storico - archeologica ed elaborazione dei sistemi di comunicazione che usano il linguaggio della realtà virtuale, ma anche tra studiosi italiani e iracheni, ad anticipare così, nella fase di realizzazione, l’intento di convergenza culturale che il progetto intende perseguire rispetto alla propria utenza.”.
“Il progetto presenta tre elementi innovativi” ha spiegato il Segretario Generale del Ministero degli Affari Esteri, Ambasciatore Giampiero Massolo, “in quanto esempio di collaborazione tra Istituzioni;  in quanto esito di un sistema innovativo di gestione dei fondi pubblici e, infine, come nuovo modo di fare cultura sfruttando pienamente le potenzialità della comunicazione multimediale. Il modo giusto per porre la Pubblica Amministrazione italiana tra le eccellenze del sistema Paese”.
Il Museo Virtuale rappresenta per il visitatore uno strumento in più per apprezzare i reperti di ciascun periodo e comprendere le fasi storiche delle civiltà sorte tra il Tigri e l’Eufrate. La ricostruzione 3D offre un approccio e un apprendimento interattivo, sonoro, visivo alle opere. Tale risultato, frutto della tecnologia informatica più avanzata, si deve al lavoro di ricerca di un team di ricercatori e tecnici informatici coordinato dal prof. Roberto de Mattei, vicepresidente del Cnr, coadiuvato dal dott. Massimo Cultraro, ricercatore dell’Istituto per i beni archeologici e monumentali (Cnr-Ibam) e responsabile scientifico del progetto.
Collegandosi al sito internet www.virtualmuseumiraq.cnr.it l’appassionato di archeologia si troverà di fronte ad ‘accessi’ in italiano, inglese e arabo; ad accoglierlo è il volto enigmatico della Dama di Uruk, capolavoro della civiltà sumerica, che affiora come un emblema nella home page.
Il Museo raccoglie complessivamente 70 reperti dei quali 40 con ricostruzioni 3D; inoltre contiene 22 filmati e 18 elaborazioni cartografiche di siti archeologici.
Otto sono le sale da ammirare, ciascuna corrisponde ad una fase storica: preistorica, sumerica, accadico–neosumerica, babilonese, assira, achemenide-seleucide, partico-sasanide e islamica.
Ogni ambiente si presenta con un allestimento diverso ed ospita manufatti con tre livelli di approfondimento: una ‘scheda’ illustra il contesto cronologico e culturale a cui appartiene l’oggetto, ed è corredata da un testo descrittivo scientifico; la voce ‘explora’ consente di ammirare la ricostruzione 3D dell’oggetto realizzata fedelmente grazie a sofisticate tecnologie in laser scanner per realtà virtuali; infine, alcuni reperti sono spiegati da un filmato di non più di tre minuti, che racconta una vicenda storica, un ritrovamento o una tecnica artigianale antica.
 












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