Anche se la sua partenza, che era prevista per il prossimo 19 aprile, e' stata rimandata di una decina di giorni, AMS e' pronto sulla rampa di lancio del Kennedy Space Center per lasciare la Terra con l'ultimo volo dello shuttle Endeavour, con destinazione la Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Lo riporta una nota dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare che proprio oggi ha tenuto a Roma un incontro per parlare di AMS. 'Il cacciatore di antimateria', come e' stato ormai ribattezzato, dara' il via al suo ambizioso e affascinante programma scientifico, cercando di scoprire la materia dietro le porte dell'ignoto. AMS e', infatti, il primo esperimento di Big Science che operera' sulla ISS. E rappresenta un grande motivo d'orgoglio per l'Italia: il nostro Paese ha, infatti, contribuito in modo determinante alla realizzazione di molte delle componenti essenziali dello strumento grazie all'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, all'Agenzia Spaziale Italiana e alle PMI nazionali. AMS (Alpha Magnetic Spectrometer) e' un rivelatore di particelle progettato per essere collocato sulla ISS, l'avamposto dell'uomo nello spazio, che orbita a 400 km di altezza. Il suo compito e' quello di intercettare e identificare con i suoi rivelatori tipi di particelle elementari che non si possono riprodurre sulla Terra con gli acceleratori. Particelle che potrebbero rivelare l'esistenza di antistelle e antigalassie o darci qualche indizio in piu' sulla natura della materia oscura, che dovrebbe costituire circa un quarto di tutto l'Universo. O ancora, particelle composte di materia ultradensa costituita dai quark 'strani', uno stato della materia ipotizzata da alcuni fisici e i cui frammenti vengono chiamati strangelet. AMS registrera' il passaggio di decine di miliardi di raggi cosmici provenienti dalle profondita' dello spazio, misurandoli prima che si scompongano o si annichiliscano nell'interazione con l’atmosfera del nostro pianeta. Setacciando e analizzando questa enorme quantita' di dati con tecnologie avanzatissime, i ricercatori sperano di trovare tracce preziose di questa materia sconosciuta, di poterla misurare e comprendere, in uno straordinario sforzo scientifico e di conoscenza. Un'esplorazione che durera' anni, un'impresa alla quale l'Italia partecipa sia con i suoi ricercatori, sia con i suoi astronauti. Il responsabile della collaborazione e' il premio Nobel Samuel C.C. Ting, del MIT e del CERN, mentre il vice responsabile e' l’italiano Roberto Battiston, fisico dell'INFN e docente all'Universita' di Perugia. I ricercatori delle Sezioni INFN e dei Dipartimenti di Fisica delle Universita' di Bologna, Perugia, Pisa, Milano Bicocca e Roma La Sapienza hanno progettato e realizzato alcuni tra i principali sistemi di identificazione dei raggi cosmici: il Time of Flight, il Tracciatore al Silicio, lo Star Tracker, il RICH e il Calorimetro Elettromagnetico. Anche le imprese italiane, soprattutto PMI, hanno avuto un ruolo importante nel progetto AMS, lavorando alla costruzione di diversi apparati ad alta tecnologia dell'esperimento. Il nostro Paese e' il primo contributore ad AMS, con circa il 25 per cento del costo totale dell'impresa, valutabile complessivamente intorno al miliardo e mezzo di euro tra investimenti e costo del personale, nel corso di 16 anni. Ad accompagnare lo strumento nel volo STS-134 dello Shuttle sara' l'astronauta dell'ASI Roberto Vittori, e a riceverlo sulla ISS sara' un altro astronauta italiano, Paolo Nespoli.
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