Inaf presenta VST, esploratore italiano dei cieli del Sud
Scritto da Istituto nazionale di astrofisica   
Martedì 07 Dicembre 2010 17:52

Sulla montagna del Cerro Paranal, in Cile, a oltre 2.600 metri di quota, nel bel mezzo del deserto di Atacama, il piu' arido al mondo, c'e' un nuovo strumento tutto italiano accanto ai quattro giganteschi telescopi europei che compongono il Very Large Telescope (VLT): e' il telescopio VST (VLT Survey Telescope), con il quale l'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) contribuisce ad una prestigiosa joint venture con l'European Southern Observatory, proprietario dell'Osservatorio di Paranal. Il VST e' un riflettore di nuova generazione con montatura altazimutale e specchio principale di 2.6 metri di diametro. Progettato per garantire un'elevata qualita' delle immagini astronomiche su un grande campo di vista, potra' valersi di un sofisticato sistema di ottica 'attiva' per ottimizzare la qualita' delle immagini raccolte. Queste caratteristiche lo renderanno un eccellente strumento per l'esplorazione sistematica del cielo e una valida 'spalla scientifica' del VLT, cui potra' fornire una messe di 'bersagli' snidati nella vastita' del cosmo.
La 'prima luce tecnica' di VST - cosi' gli astronomi chiamano le prime osservazioni che fanno parte di quella lunga e laboriosa attivita' dedita a verificare e certificare il funzionamento dei diversi apparati e delle ottiche - e' stata raccolta proprio nei giorni scorsi, dopo che la squadra storica dell'Osservatorio Astronomico dell'Inaf di Napoli e della sede centrale aveva completato l'integrazione delle ottiche, da un team degli Osservatori di Padova e Arcetri, fornendo cosi' le prime immagini del cielo registrate attraverso l'utilizzo di un dispositivo commerciale. All'inizio di marzo del prossimo anno verra' poi installata al telescopio la potente camera per immagini il cui rivelatore, un mosaico di 32 CCD per complessivi 256 milioni di pixel, e' capace di coprire un campo di vista nel cielo pari a un grado quadrato (equivalente alla superficie apparente di quattro lune piene). Denominata OmegaCam, e' stata realizzata da un consorzio internazionale di cui, oltre all'ESO, fanno parte Istituti di ricerca tedeschi, olandesi e italiani. Per il nostro Paese sono coinvolti gli Osservatori INAF di Padova e Napoli. Siamo quindi ancora nelle fasi iniziali del collaudo del telescopio, ma gia' si intravvedono dai primi risultati le sue grandi potenzialita'.
''La prima luce di un telescopio ha un forte significato simbolico. Essa interviene quando tutti i pezzi sono andati al loro posto, e l'integrazione dello strumento in cupola puo' dirsi completata. Ma non implica che il telescopio sia gia' pronto all'entrata in servizio'', ha detto Massimo Capaccioli, Principal Investigator di VST. ''Se e' vero che i diversi sottosistemi di quella complessa macchina che e' VST, presi uno per uno, funzionano tutti, con prestazioni talvolta anche migliori di quanto richiesto dal progetto, restano da verificare - ha continuato Capaccioli - il funzionamento corale, che tra l'altro comporta il fine tuning di innumerevoli parametri e, cosa importante e critica, l'accoppiamento tra il telescopio e la sua camera. Tutto cio' richiedera' ancora dei mesi di duro lavoro, da farsi per lo piu' di notte, con la cupola aperta e con le ottiche che guardano le stelle, come si conviene a un'intricata sintesi di acciaio, vetro, cavi e silicio che s'avvia a farsi chiamare telescopio. Dopo tanta fatica, la meta e' a un passo. Davanti a noi stanno anni bellissimi in cui VST ci aiutera' a svelare altri segreti del cielo''.
Il VST, primo strumento del suo genere nel panorama internazionale insieme a VISTA, l'altro telescopio a grande campo di Paranal specializzato per osservazioni nell'infrarosso ed entrato in servizio nel 2010, e' stato ideato e progettato all'INAF-Osservatorio Astronomico di Capodimonte, che lo ha inizialmente finanziato con fondi attribuiti all'Osservatorio dal Ministero dell'Universita' e della Ricerca Scientifica e Tecnologica (oggi MIUR), dal Consorzio Nazionale di Astronomia e Astrofisica (CNAA), e dal Consiglio Regionale della Campania. L'attuale gestione del progetto VST e' affidata all'Osservatorio Astronomico di Capodimonte. In base a un Memorandum of Understanding sottoscritto nel giugno del 1998, l'ESO, oltre a sovrintendere le diverse fasi della costruzione del telescopio, e' responsabile diretto delle opere civili, delle infrastrutture, e della gestione e manutenzione dello strumento. Le risorse umane ed economiche messe in campo dall'INAF per la realizzazione del VST saranno ricompensate con una frazione di tempo di osservazione del VST pari al 15 per cento, cui si aggiunge una quota di notti di osservazione al VLT.
Soddisfazione e' stata espressa dal direttore dell'Osservatorio Astronomico INAF di Capodimonte, Massimo Della Valle, per l'importante passo in avanti verso la prima operativita' del telescopio. ''Siamo tutti orgogliosi di aver contribuito, ognuno per la parte di propria competenza, ad installare un telescopio italiano su una delle piattaforme astronomiche piu' prestigiose del mondo'', ha commentato Giacinto De Paris, dell'INAF, Project Manager VST. ''Questo risultato - ha proseguito - e' stato raggiunto da un gruppo piccolo ma molto coeso, costituito da persone tecnicamente validissime e molto motivate. Un ruolo rilevante e' stato poi svolto dall'Industria nazionale. Ditte quali la Tomelleri S.r.l. e l'ADS International, vere punte di eccellenza nel settore dell'astronomia a livello internazionale, hanno dato un contributo sostanziale alla costruzione e alla messa in opera del VST, insieme alla EIE S.r.l. e alla ditta campana MecSud''.
Una soddisfazione condivisa anche da Pietro Schipani, dell'INAF-Osservatorio Astronomico di Capodimonte, Project Engineer VST: ''Questo telescopio, per le sue caratteristiche uniche, e' una macchina molto complessa sia come strumento scientifico che come opera di ingegneria. E ci rende orgogliosi ricordare che il progetto e' stato seguito da un team totalmente italiano che sta realizzando un'opera per il committente piu' esigente al mondo nel settore dei telescopi, lo European Southern Observatory!''
Il telescopio verra' utilizzato prevalentemente per vaste e ambiziose ricerche sistematiche che sfrutteranno il grande campo di vista e l’elevata risoluzione della sua strumentazione. Dal VST si attendono risposte su questioni che vanno, per esempio, dallo stato dell'interazione tra la Via Lattea e le galassie satelliti all'accertamento dell'esistenza e dell'abbondanza della materia oscura, rivelata tramite minuscole deformazioni indotte da questo elusivo ingrediente cosmico su sorgenti luminose distanti, e molto altro ancora. Ma ci attendiamo anche nuove e inattese scoperte, che forse apriranno nuovi scenari in una scienza, l'astronomia, che soprattutto oggi e' in rapidissima evoluzione.
''Sembra finalmente concludersi con soddisfazione di tutti un progetto che nel suo svolgersi ha dovuto superare alcune importanti difficolta''', ha commentato Tommaso Maccacaro, presidente dell'INAF. ''Un risultato ottenuto grazie all'eccezionale impegno del personale INAF coinvolto. Altrettanto eccezionali saranno sicuramente i risultati scientifici che VST potra' ottenere.  E visto che questo telescopio si occupera' di indagini su vaste porzioni di cielo prepariamoci a scoperte inattese''.

 












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