Dall'Ue 5,2 mln di euro per progetto costruzione di 100 telescopi
Scritto da Istituto Nazionale di Astrofisica   
Venerdì 09 Aprile 2010 13:59
Una distesa di quattro chilometri quadrati occupata da un centinaio di grandi telescopi, da 6 fino a 24 metri di diametro ciascuno. Per esplorare una porzione di Universo ancora sconosciuta: quella delle altissime energie, fino a 100 TeV (LHC, l'accelleratore di particelle del Cern di Ginevra, al massimo della sua potenza, potra' arrivare a 14 TeV).
Il nome del progetto, al quale partecipano circa cento istituzioni scientifiche (fra le quali l'Istituto Nazionale di Astrofisica - Inaf) appartenenti a 22 nazioni, è Cherenkov Telescope Array. Nome ispirato a Pavel Alekseevich Cherenkov, il fisico russo che per primo descrisse il fenomeno sfruttato da questi telescopi per rilevare le emissioni cosmiche ad altissima energia, il cosiddetto effetto Cherenkov: la radiazione emessa da particelle che attraversano l'atmosfera terrestre a velocita' superiori a quelle della luce (senza comunque violare alcuna legge fisica). La proposta per la fase preparatoria ha appena ricevuto dalla Commissione Europea un giudizio lusinghiero (13.5 punti su 15), ed e' stata quindi ammessa alla fase di negoziazione, per un ammontare complessivo di 5.200.000 euro.
Ancora non si è deciso dove sorgerà, ma sono gia' stati individuati alcuni siti adatti alle esigenze scientifiche. ''Al momento, quelli piu' accreditati sono in Cile, in Namibia o in Sudafrica - ha detto Bruno Sacco, responsabile del cherenkov Telescope Array per l'Inaf e direttore dello IASF Palermo - e in alternativa,o meglio in aggiunta, visto che potremmo arrivare a costruire anche due array, uno per l'emisfero Sud e uno per quello Nord, le Isole Canarie''. Alle Canarie, come del resto in Namibia, gia' esistono telescopi Cherenkov, rispettivamente MAGIC e HESS. L'ambizione del Cherenkov Telescope Array e' quella di arrivare, rispetto a questi, a prestazioni dieci volte superiori.
''MAGIC e HESS raggiungono un livello di sensibilità che corrisponde a circa un centesimo dell'emissione della Crab Nebula. Noi pensiamo di arrivare a un millesimo - ha detto Sacco - cosi' da poter misurare molte piu' sorgenti. Inoltre, amplieremo la banda di energia rilevabile, sia verso le energie piu' alte sia verso quelle piu' basse. Questo ci permettera' di correlare il segnale raccolto con quello catturato dai satelliti gamma, come Fermi e l'italiano AGILE''.
I ruoli che potra' rivestire l'Inaf nel progetto sono di tutto rilievo. Anzitutto, per le  sue competenze scientifiche. Ma anche nella realizzazione degli specchi, grazie soprattutto alla tecnologia sviluppata dall'Osservatorio di Brera, gia' utilizzata per MAGIC. E, rimanendo in campo tecnologico, nella progettazione dei sensori. Infine, Inaf potra' avere anche un importante ruolo gestionale nell'organizzazione del Cherenkov Telescope Array come 'osservatorio': dunque, non un semplice esperimento utilizzabile da chi lo ha realizzato, bensi' una vera e propria facility aperta all'intera comunita' scientifica, alla quale scienziati da tutto il mondo potranno avere accesso in base alla validita' delle loro proposte.
La fase preparatoria, che durera' circa tre anni, comincera' a luglio. L'inizio dei lavori e' previsto per il 2013, ed entro il 2017 l'intero array dovrebbe essere completato. Le osservazioni potranno pero' avere inizio gia' dopo la costruzione dei primi telescopi. Gli obiettivi scientifici primari sono le sorgenti in grado di produrre altissime energie, come le esplosioni di supernovae, le pulsar e gli AGN. ''Ma la banda d'energia alla quale si spingera' il Cherenkov Telescope Array - ha sottolineato Sacco - e' ancora tutta da esplorare, e potrebbe riservare parecchie sorprese''.
 












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