Hershel fotografa la nascita di una stella
Scritto da Emanuele Perugini   
Venerdì 18 Dicembre 2009 13:16
È una delle più belle immagini mai giunte dallo Spazio, ma è soprattutto uno dei primi importanti risultati di Herschel, il telescopio ad infrarosso lanciato dall’ESA lo scorso 14 maggio, che è riuscito a posare i suoi potentissimi occhi (gli strumenti PACS e SPIRE) sui primi vagiti di un gran numero di stelle nascenti. L’immagine è stata acquista, e quindi elaborata, il 24 ottobre scorso nell'ambito del Key-Project “Hi-GAL: the Herschel infrared Galactic Plane Survey”, unico programma a guida italiana tra i venti Key Project osservativi selezionati dall’ESA a cui l'ASI ha fornito un importante supporto.
“Si tratta – spiega Sergio Molinari, ricercatore dell’Istituto di Fisica dello Spazio Interplanetario e Principal investigator del progetto Hi-GAL - di una area della Via Lattea nella costellazione dell’Aquila che si svela una riserva inaspettatamente ricca di polvere fredda (circa 260 gradi sotto lo zero) che evidentemente si trova in stato di grande agitazione. Ci aspettavamo che la polvere fredda nella via lattea non fosse distribuita uniformemente, ma non ci aspettavamo di certo un tale labirinto di filamenti interconnessi di differenti dimensioni, massa e temperatura”. Lungo i filamenti più freddi si notano catene di embrioni stellari nelle diverse fasi di gestazione. L’esperimento è appena all’inizio (l’area mostrata è grande solamente come sedici lune piene) ma fornisce già una solida prova che la nostra galassia forgia continuamente nuove generazioni di stelle.
“E' stupefacente ed emozionante – dice ancora Molinari - vedere in una singola immagine reale l’intero ciclo vitale della materia nella galassia, esattamente come viene rappresentato in teoria, dalle nubi diffuse a quelle compatte via via fino alle fasi finali dell’evoluzione stellare".
I dati forniti dal satellite sono stati processati presso l'Istituto di Fisica dello Spazio Interplanetario (IFSI) dell'INAF, grazie al sostegno che l'Agenzia Spaziale Italiana ha fornito al progetto, permettendo di produrre mappe di eccezionale qualità in 5 lunghezze d'onda infrarosse (sensibili alla polvere freddissima) che sono poi state combinate in un'unica immagine in falsi colori per dare l'impressione di cosa l'occhio vedrebbe se fosse sensibile alla luce infrarossa. La formazione di stelle e pianeti è invisibile nell'ottico per le grandi quantità di polvere oscurante in cui le stelle nascono ma si mostra in tutta la sua bellezza nell’infrarosso. Grazie ad Herschel, il più grande telescopio spaziale mai lanciato (3.5 metri di diametro), gli astronomi hanno ora accesso ad una grande quantità di informazioni rimaste a lungo nascoste. Partendo da queste immagini gli astronomi potranno arrivare ai segreti della formazione delle stelle di tutte le masse, permettendoci di fare passi cruciali verso la comprensione della formazione dei sistemi planetari come il nostro.
“Vedere una "nursery” di stelle così affollata è veramente spettacolare” commenta Enrico Flamini, responsabile del settore Osservazione dell’Universo dell’ASI. “E’ un'immagine bellissima dal punto di vista estetico, ma soprattutto di grande contenuto scientifico, che dimostra le grandi potenzialità dello studio dell’infrarosso con un satellite come Herschel, a cui la scienza italiana dà un contributo di grande rilievo”.
 












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