Asi presenta Lares, detective della teroria della relatività |
Scritto da Agenzia Spaziale Italiana |
Giovedì 02 Luglio 2009 15:21 |
Attraverso i calcoli delle relative triangolazioni sara' possibile seguirne gli spostamenti (Lares e' un satellite passivo, non ha motori). E misurare con una accuratezza di circa l'1 per cento il cosiddetto effetto 'Lense-Thirring', vale a dire lo spostamento dell'orbita newtoniana che, secondo la Teoria della Relativita' Generale, un satellite in orbita subisce a causa della rotazione terrestre. Per fare il punto su questa piccola, ma importantissima, missione dell'Agenzia spaziale italiana (Asi), in collaborazione con l'Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn), per domani e dopodomani, e' stato organizzato un convegno alla Scuola di Ingegneria Aerospaziale della Sapienza Universita' di Roma. Prenderanno parte agli incontri personalita' di altissimo profilo. A partire dal professor Nicola Cabibbo, che insegna Fisica proprio alla Sapienza a cui la comunita' scientifica attribuisce una sorta di 'Nobel ad honorem', dopo il premio consegnato lo scorso anno ai giapponesi Kobayashi e Maskawa proprio sugli sviluppi di una sua teoria. Cabibbo terra' una lectio magistralis, preceduta dal saluto del SubCommissario dell'Asi, Piero Benvenuti, e seguita da un fitto programma di interventi tra cui quelli di Enrico Flamini, responabile dei programmi di Osservazione dell'Universo dell'Asi, e di Giovanni Bignami, astronomo di fama mondiale ed ex presidente dell'Asi. ''Ma gli ospiti interessati sono davvero tanti'', ha detto Ignazio Ciufolini, docente di Fisica a Lecce e Principal Investigator della missione Lares. ''Come Richard Matzner dell'Universita' del Texas, o il notissimo relativista russo Igor Novikov, che parlera' di una sua ricerca affascinante sui cosidetti buchi 'verme', soluzione matematica delle equazioni di Einstein e, teoricamente, dei cunicoli che permettono di viaggiare dello spazio-tempo'', ha aggiunto. Senza dimenticare, naturalmente, Antonio Paolozzi, l'ingegnere aerospaziale della Sapienza principale progettista di Lares e co-investigator della missione. ''Lares e' praticamente pronto - ha sottolineato Ciufolini – e molto presto ci permettera' di completare il lavoro avviato dai suoi predecessori, 'Lageos-1' e 'Lageos-2' (missioni Asi-Nasa, ndr) che sull'effetto Lense-Thirring non riuscirono ad andare oltre un'accuratezza del 10 per cento''. ''E' una missione estremamente importante – ha aggiunto Enrico Flamini, responsabile dell'Asi dell'Unita' di osservazione dell'Universo – perche' va a studiare aspetti poco conosciuti della Fisica Fondamentale, come la gravita' di cui conosciamo bene gli effetti ma molto poco il resto. E poi e' importante anche per il ruolo che vi gioca l'Italia e la base Asi di Matera in particolare''. A frenare un po' sull’ottimismo di Ciufolini sono solo i tempi oggettivi di realizzazione del vettore incaricato di portare in orbita 'Lares', il nuovo razzo europeo 'Vega'. ''Come e' noto ci sono stati dei ritardi e i tempi si sono un po' diluiti – ha spiegato Flamini – per cui l'ipotesi a mio parere piu' probabile e' che il lancio di qualifica di 'Vega', quello che portera' 'Lares', potra' effettuarsi solo nella prima meta' del 2011''. |
Verra' spedito a 1.450 chilometri di altezza con un incarico molto delicato: indagare sui meccanismi della forza di gravita' e tra le pieghe della Teoria Generale della Relativita' di Einstein. Si chiama 'Lares' (che sta per 'LAser RElativity Satellite'), parla italiano (e' realizzato, per l'Agenzia Spaziale Italiana e l'Istituto nazionale di fisica nucleare dalla Gavazzi Space) e a vederlo sembra un grosso pallone da basket tappezzato di piccoli specchietti. In effetti e' una pesantissima sfera di tungsteno massiccio (circa 400 chili) con un raggio di appena 18 centimetri. E la sua caratteristica principale sta proprio in quei 92 retroriflettori a spigolo di cubo ('specchietti') sistemati sulla sua superficie, che rifletteranno con un angolo di 180 gradi gli impulsi laser inviati da Terra.