Usa: Tevatron scopre possibili "tracce" della "particella di Dio"
Scritto da Valentina Arcovio   
Mercoledì 07 Marzo 2012 13:25

Gli scienziati che lavorano presso l'acceleratore Tevatron negli Stati Uniti dicono di aver individuato possibili indizi del bosone di Higgs e che questi fanno pensare che la tanto ricercata 'particella di Dio' possa avere una massa di circa 125 GeV, cioe' molto simile a quella che hanno indicato le tracce scovate dai fisici che lavorano con LHC al Cern di Ginevra.
L'annuncio, pubblicato dalla BBC, rafforza quindi l'idea che il Bosone di Higgs esiste per davvero e che siamo molto vicina alla sua scoperta.
Tuttavia, i nuovi dati non sono statisticamente sufficienti per gridare 'eureka'.
Il Tevatron e' stato per due decenni il primo acceleratore di particelle del mondo, ma e' stato chiuso nel 2011 a causa di mancanza di risorse. Tuttavia, come tutti gli acceleratori di particelle, anche questo americano ha creato un'enorme quantita' di dati che sono ancora da analizzare. Gli ultimi suggeriscono l'esistenza di una particella tra i 115 e i 135 GeV, cioe' circa dalle 120 alle 140 volte piu' pesante dei protoni presenti in un atomo, con una certezza di circa 2,2 sigma.
Questo significa che c'e' circa il 36 per cento di probabilita' che l'anomalia rilevata sia una casualita'. Per parlare infatti di scoperta bisogna raggiungere la soglia di 5 sigma.


Cio' che pero' rende l'annuncio interessante e' che si avvicina molto all'ultimo fatto dagli scienziati che lavorano al Large Hadron Collider, nonostante i due esperimenti siano radicalmente diversi. Ad esempio, mentre con Lhc i protoni si scontrano, nel Tevatron vengono utilizzati i protoni e la loro controparte di antimateria, gli antiprotoni. Entrambi gli esperimenti cercano il bosone di Higgs, setacciando in quelle particelle ad alta energia in decadimento.
''Sono acceleratori diversi, con diversi rilevatori e un diverso canale di decadimento'', ha detto Rob Roser, portavoce di CDF, uno dei due rivelatori principali del Tevatron. I nuovi dati si aggiungono ''al quadro e si comincia ad avere un caso interessante'', ha detto il fisico. ''Ma non possiamo fare una dichiarazione audace come vorremmo'', ha aggiunto.
I due rilevatori principali di Lhc, CMS e Atlas, potrebbero aggiungere nuove prove al dibattito nella riunione di mercoledi', quando verranno presentati i nuovi risultati.
I fisici sono pero' ottimisti, convinti che Lhc arrivera' a una svolta entro la fine di quest'anno, scoprendo l'esistenza o meno della famigerata particella di Dio.

 

 












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