Vicini alle previsioni in tempo reale delle eruzioni vulcaniche
Mercoledì 10 Giugno 2009 16:27

La ricerca sui vulcani è in continuo cambiamento ed evoluzione, e si è ormai prossimi a delle previsioni in tempo reale degli eventi di eruzione. Un sistema di allerta in tempo quasi reale sarà presentato domani ad una conferenza dal titolo: “La vulcanologia italiana: stato dell’arte e prospettive future”. Conferenza, organizzata dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, si svolgerà da domani 11 luglio a sabato 13 a Nicolosi (CT) e sarà dedicata ad  Alfred  Rittman, che proprio a Catania scrisse una delle pagine più indicative della vulcanologia moderna. “La ricerca e il controllo dei vulcani" dice Domenico Patanè, il direttore della sezione catanese dell’INGV "negli ultimi vent’anni ha cambiato volto, lasciando il passo a sistemi nuovi e a strumenti sempre più tecnologicamente avanzati. La ricerca vulcanologica italiana  ha auvuto la necessità di una radicale transizione culturale e metodologica, nella quale gli studi pionieristici e i primi osservatori  hanno lasciato il passo a strutture permanenti all’avanguardia, ed a strumenti tecnologici e modellistici sempre più avanzati.

Per la previsione quantitativa delle eruzioni vulcaniche abbiamo costruito sull’Etna un sistema di allerta avanzato, attualmente operante in tempo quasi-reale. Ciò’ è stato possibile grazie all’installazione di un maggior numero di sensori sismici e di deformazioni GPS nell’area sommitale del vulcano”. Un sistema di allerta in tempo quasi reale è quanto di più vicino possibile ad una previsione in tempo reale, spiega Patanè: "in occasione dei due eventi parossistici del 4-5 Settembre e del 23-24 Novembre l’efficienza del sistema era stata verificata, permettendo di individuare mesi prima dell’eruzione del 2008 il rilevamento di variazioni significative di alcuni parametri sismici e deformativi che hanno consentito la previsione dell’evento eruttivo stesso”. Durante la conferenza vulcanologi italiani e stranieri faranno il punto su Etna, Vesuvio, Stromboli e gran parte di altri vulcani italiani.  L’incontro si articolerà in tre giornate nelle quali sono previste quattro sessioni con presentazioni orali e poster. E’ inoltre prevista una quarta giornata (facoltativa) destinata alle escursioni, con l’opzione di visitare la zona sommitale dell’Etna o altri siti in zona etnea di particolare interesse vulcanologico. La conferenza si prefigge di mettere in contatto i membri della comunità scientifica nazionale ed internazionale che si occupano dei vulcani per discutere di ricerca di base, monitoraggio, ricerca applicata, e forecasting. Ciò allo scopo di informare sugli avanzamenti raggiunti nei vari settori della vulcanologia strumentale e non, promuovendo collaborazioni ed indirizzando all'esplorazione di nuovi campi di studio.

 












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