L'esperienza passata aiuta a prendere decisioni future E-mail
Scritto da 30Righe   
Giovedì 14 Maggio 2009 11:35
Le esperienze passate influiscono sulle decisioni future. A dimostrarlo e' stato un gruppo di ricercatori del Biotechnology and Biological Sciences Research Council (Bbsrc) in uno studio pubblicato sulla rivista Neuron.
I ricercatori hanno evidenziato come l'apprendimento indotto dall'esperienza cambi realmente i circuiti cerebrali in modo da permettere di categorizzare velocemente cio' che percepiamo e di prendere una decisione altrettanto rapidamente.
L''esperienza passata ristruttura effettivamente il nostro cervello in modo che esso possa rispondere in modo appropriato in qualunque contesto.
Nello scegliere lo svolgimento dell'azione che con piu' probabilita' avra' successo, il cervello deve interpretare cio' che vede, o in generale percepisce, attribuendo un significato a una informazione intrinsecamente incerta. Tale capacita' ' cruciale, per esempio, quando dobbiamo rispondere con un'azione a stimoli visivi che sono tra loro molto simili. E cio' che succede ad esempio quando si cerca di riconoscere un volto amico in una folla.
Per arrivare a queste cnclusioni i ricercatori hanno analizzato i meccanismi messi in atto dal cervello che influiscono sulle decisioni mediate dall'esperienza misurando i segnali cerebrali di un gruppo di volontari che svolgevano un test in cui occorreva imparare a discriminare tra schemi visivi simili assegnandoli a differenti categorie.
I soggetti sottoposti al test dovevano classificare alcuni schemi visivi sulla base di due diverse regole, concepite in modo da produrre categorizzazioni tendenzialmente diverse tra loro.
''Il nostro utilizzo dell'imaging in combinazione con tecniche matematiche ci permette di ottenere preziose informazioni sui segnali cerebrali che indicavano le scelte adottate dai partecipanti'', ha spiegato Zoe Kourtzi. ''Cio' che abbiamo mostrato - ha aggiunto - e' che le precedenti esperienze possono allenare i circuiti cerebrali che ci permettono di riconoscere le categorie percepite invece che semplicemente le somiglianze fisiche tra schemi visivi. Sulla base di cio' che abbiamo trovato, proponiamo un modello in cui l'informazione appresa sulle categorie è effettivamente preservata nei circuiti cerebrali nelle aree occipitali del cervello. Da queste, l'informazione viene trasferita alle aree frontali che la trasformano in decisioni flessibili e azioni appropriate che dipendono dalle richieste del compito''.
 












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