Consumo di alcol, il vino è slow e la birra è fast E-mail
Scritto da Consiglio nazionale delle ricerche   
Mercoledì 07 Ottobre 2009 13:40
Il consumo di vino e' 'slow', quello di birra invece e' 'fast'. A dividere fondamentalmente in due categorie psicologiche diverse il consumo di alcolici e' stata Maria Paola Graziani, psicologa dell'Istituto di scienze dell'alimentazione (Isa) del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) di Avellino, dotato di un'Unita' di analisi sensoriale e consumer science, dove si studiano aspetti legati al comportamenti dei consumatori e alla percezione dei sensi.
''Gli indicatori nazionali - ha detto Graziani - ci dicono che l'aumento della diffusione del consumo di alcolici riguarda nuovi consumatori, in particolare donne e giovani, confermando cosi' un fenomeno emerso anche nelle nostre ricerche: le giovani oggi hanno inserito l'aperitivo alcolico nei loro consumi, alternando a comportamenti alimentari salutistici, come assumere piu' verdura e piu' frutta, altri di segno opposto, il fumo e l'alcol, rivelando cosi' che ciòo' che vuole apparire 'salutare' e' in realta' piu' in generale adesione a un modello sociale che ha erroneamente tradotto la magrezza in salute''.
Ed e' proprio la birra a dominare tra i giovani, soprattutto nella fascia di eta' compresa tra i 18 e i 34 anni, in cui e' particolarmente elevato l'aumento dei consumi della bionda a scapito del vino. ''La birra fa gruppo - ha precisato Graziani - perche' e' la bevanda che nel Mediterraneo e' rappresentativa di un target giovane, e i locali dove si serve sono essenzialmente riservati ai giovani: sono luoghi in cui non si servono pasti ma solo 'fuori pasto', che l'odierna destrutturazione di pranzi e cene ha reso molto frequenti'.
L'esatto contrario di quell'atmosfera 'soft' e piu' lenta tipica dei wine bar, i locali importati dalla cultura anglosassone che hanno raccolto e in qualche modo recuperato l'eredita' delle vecchie osterie. Gia', perche' vino e birra esprimono tuttora due socialita' molto diverse, dividendo idealmente i consumatori tra la 'nostalgia del passato' (e con esso dell'attenzione alla tradizione, al territorio, al ‘'naturale') e il modello 'run' di tipo anglofilo, fatto di supermercati, centri commerciali, ritmi frenetici.
''Le ragazze che oggi frequentano i pub per bere birra con i coetanei sono le stesse che fra pochi anni entreranno, rigorosamente accompagnate, nei wine bar, dove ritroveranno l'antidoto 'slow' alla vita 'fast''', ha concluso Graziani. ''E' bene sottolineare, inoltre, che il consumo di vino ha costi piu' elevati della birra, quindi e' raramente alla portata di un giovane. E' indubbio comunque che la cultura del vino, con i suoi riti, sia tuttora il simbolo del passaggio a un modo di vivere piu' adulto e pacato, dove il piacere sta nell'assaporare, non nell'ingoiare e uscire'', ha aggiunto.
 












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