Obesità: a rischio i bebè nati da mamme a dieta rigida E-mail
Scritto da Cordis   
Lunedì 01 Giugno 2009 16:01

I bambini nati da madri che hanno seguito delle diete troppo rigide durante la gravidanza potrebbero essere a rischio di problemi di salute durante la loro vita. Almeno questo e' quanto emerso da uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell'Universita' di Nottingham nel Regno Unito e riportato dal notiziario europeo Cordis.
I risultati sono parte del progetto 'Earnest' ('Progetto per la programmazione dell'alimentazione nell'infanzia'), finanziato nell'ambito della Priorita' 'Qualita' e sicurezza alimentare' del Sesto programma quadro (6° PQ) con ben 13,4 milioni di euro. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista della Federation of American Societies of Experimental Biology.
I ricercatori hanno scoperto che questi bambini vanno incontro ad un maggiore rischio di obesita' e che subiscono gli effetti negativi dell'obesita' piu' precocemente. I loro risultati sono basati su uno studio condotto su agnelli le cui madri erano state sottoposte ad una rigida dieta durante la gravidanza e cui era stato poi permesso di aumentare di peso. Gli agnelli avevano una minore capacita' di accumulare grasso rispetto agli agnelli grassi le cui madri non avevano seguito una dieta rigida. Secondo i ricercatori, gli agnelli con una ridotta capacita' di accumulare il grasso lo depositano in altri organi, tra cui il cuore.
''Le pecore sono ottimi [animali] su cui studiare questi effetti perche' hanno un periodo di gestazione simile a quello degli umani e gli agnelli, alla nascita, si trovano ad un livello di sviluppo simile a quello degli umani'', ha spiegato Mike Symonds dell'Universita' di Nottingham.
Il metodo usato per aiutare gli agnelli ad aumentare di peso era paragonabile al modo in cui i bambini di solito aumentano eccessivamente di peso: ''mangiare molto e fare poco esercizio''. Il primo effetto negativo dell'obesita' per gli agnelli e' stato un aumento della resistenza all'insulina, una condizione in cui quantita' normali di insulina non sono sufficienti a produrre una risposta normale da parte delle cellule di grasso, muscoli e fegato.
L'insulina e' un ormone che regola l'accumulo di glicogeno (zucchero invertito) nel fegato e accelera l'ossidazione delle cellule di zucchero. L'efficienza di questa regolazione e' minore in individui che presentano una resistenza all'insulina.
I risultati hanno mostrato che la resistenza all'insulina, uno dei sintomi della sindrome metabolica, puo' portare ad un deterioramento nella salute degli agnelli le cui madri seguono un programma nutrizionale limitato rispetto agli agnelli le cui madri non seguono tale programma.
I risultati dello studio ci danno un'idea di quello che potrebbe succedere negli esseri umani. Secondo i ricercatori, gli adolescenti in sovrappeso hanno maggiori probabilita' di sviluppare la sindrome metabolica rispetto ai loro coetanei di peso normale. Gli adolescenti che potrebbero essere sovrappeso a causa della decisione delle loro madri di seguire una dieta durante la gravidanza potrebbero andare incontro a maggiori problemi rispetto agli adolescenti che sono sovrappeso per altri motivi.
''Queste scoperte sottolineano il bisogno di mantenere un'alimentazione ottimale durante la gravidanza e indicano i potenziali pericoli di diete troppo rigide in questo periodo''. ha aggiunto Symonds.


 

 












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