Esposizione al particolato danneggia il Dna in tre giorni E-mail
Scritto da Valentina Arcovio   
Lunedì 18 Maggio 2009 13:12
Se era gia' noto che l'esposizione al particolato e' uno dei fattori che contribuiscono allo sviluppo del cancro al pomone, un nuovo studio ha ora scoperto che inalare alcune particelle puo' danneggiare il Dna, 'riprogrammando' alcuni geni. Questo potrebbe contribuire allo sviluppo del cancro o dialtre malattie. I risultati dello studio, condotto da un gruppo di ricercatori dell'Universita' di Milano, e' stato presentato in ovvasione della Conferenza internazionale della American Thoracic Society a San Diego, California.
''Di recente, i cambiamenti nella programmazione genetica causata da una trasformazione chimica chiamata metilazione - ha spiegato Andra Baccarelli, coordinatore dello studio - sono stati rilevati nel sangue e nei tessuti di pazienti affetti da cancro del polmone''.
''Abbiamo cominciato a indagare - ha aggiunto - se l'esposizione al particolato induce cambiamenti nella metilazione del Dna nel sangue da soggetti sani che sono stati esposti ad elevati livelli di particolato, ad esempio in una fonderia''.
Per arrivare a questo risultato i ricercatori hanno coinvolto nello studio 63 soggetti sani, che hanno lavorato in una fonderia vicino il capoluogo lombardo. Sono stati raccolti campioni di Dna la mattina del primo giorno della settimana lavorativa, e di nuovo dopo tre giorni di lavoro. Dal confronto di questi campioni e' emerso che essi avevano subito modifiche significative in quattro geni associati con la soppressione del tumore.
''Le modifiche - ha spiegato Baccarelli - sono rilevabili solo dopo tre giorni di esposizione al particolato, indicando che i fattori ambientali necessitano di un po' di tempo per riprogrammare il gene potenzialmente associato alla malattia. Molti degli effetti delle particelle delle fonderie sono simili a quelle che si trovano dopo l'esposizione all'inquinamento dell'aria. I nostri risultati aprono nuove ipotesi su come gli inquinan- ha continuato - che i cambiamenti nella metilazione del Dna sono reversibili e alcuni di essi sono attualmente utilizzati come obiettivi per i farmaci per combattere il cancro''.
Secondo Baccarelli, i risultati dello studio indicano che interventi precoci possono essere utilizzati per invertire la 'riprogrammazione' del gene a livelli normali, riducendo i rischi per la salute a causa dell'esposizione a fattori inquinanti.
 












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