Influenza Messicana: scuole e stadi chiusi, ecco il piano pandemico italiano E-mail
Scritto da Valentina Arcovio   
Martedì 28 Aprile 2009 15:14
La chiusura delle scuole o di altre comunita' e la sospensione di manifestazioni o eventi di massa per rallentare la diffusione dell'infezione. Mascherine, invece, non raccomandate per i soggetti a contatto con il pubblico. Queste sono solo alcune delle misure previste dal Piano Nazionale Pandemico nella fase 4 di allerta in cui si trova lo stato attuale dell'emergenza influenza da suini. Si tratta di misure di sicurezza assimilate dal Piano nazionale in accordo con le linee guida emesse dall'Organizzazione mondiale della sanita' (Oms).
La fase 4, in cui ci troviamo ora, comporta che la pandemia abbia raggiunto piccoli gruppi con limitata trasmissione interumana e con diffusione altamente localizzata, che indicano che il virus non e' ben adattato all'uomo. All'interno di questa fase si distiguono due livelli: 'livello 0' dove c'e' l'assenza di piccoli gruppi nella nazione e 'livello 1' dove c'e' la presenza di piccoli gruppi nella nazione o la presenza di intensi collegamenti o scambi commerciali con Paesi dove sono stati rilevati gruppi di malattia, come in questo caso.
Le fasi 3,4 e 5 rientrano in quella che e' definita nel Piano pandemico nazionale come 'fase di allerta', in cui sono previste una serie di misure che rispondono alle diverse esigenze. Per quanto riguarda le misure di sanita' pubblica previste nella 'fase di allerta', e in caso si trasmissione interumana, il Piano indica: la valutazione dell'opportunita' di restrizioni degli spostamenti da e per altre nazioni, dove si siano manifestati gruppi epidemici; la valutazione dell'opportunita' e delle modalita' di rientro dei cittadini italiani residenti in aree affette; l'istituzione di controlli sanitari alle frontiere; l'attuazione di protocolli previsti dal Regolamento Sanitario Internazionale in caso di presenza a bordo di aerei o navi di passeggeri con sintomatologia sospetta; l'isolamento dei pazienti con sintomatologia sospetta, preferibilmente a livello domiciliare, per ridurre la quantita' di risorse i! mpiegate (una sola persona assiste il paziente prendendo le opportune precauzioni di protezione individuale) o in apposite aree attrezzate di strutture pubbliche; l'adozione, da parte dei pazienti con sintomatologia sospetta delle comuni norme igieniche, incluso l'uso di mascherine chirurgiche per limitare la diffusione di secrezioni nasofaringee (ad esempio, tosse e starnuti); l'uso di mascherine chirurgiche va considerato anche per chi ricorre all'assistenza medica, mentre non e' raccomandato per le persone non sintomatiche chi si trovano in luoghi pubblici; l'attuazione di campagne informative per promuovere una diagnosi precoce, anche da parte dei pazienti stessi, in modo da ridurre l'intervallo che intercorre tra l’esordio dei sintomi e l'isolamento. E' inoltre prevista la quarantena e la sorveglianza attiva dei contatti, anche se e' in corso la profilassi antivirale; la valutazione dell'opportunita' di chiusura delle scuole o di altre comunita' e/o della sospensione di manifestazioni e di eventi di massa, per rallentare la diffusione dell'infezione.
Per quanto riguarda invece l'utilizzo dei farmaci antivirali, la fase 4 prevede il loro utilizzo profilattico in presenza dei primi gruppi di influenza causati dal virus pandemico, quando non e' ancora disponibile il vaccino. Si tratta di una strategia di breve periodo, utile soprattutto in presenza di casi isolati o piccoli gruppi pandemici in particolare se questi si verificano in comunita' chiuse.
Si prevede quindi: la profilassi con antivirali dei contatti stretti di casi, compreso il personale sanitario; il monitoraggio dell'efficacia e degli eventi avversi dei farmaci. Per quanto riguarda la vaccinazione il Piano identifica sei categorie di strutture a cui va la priorita': il personale sanitario e di assistenza (negli ospedali, negli ambulatori medici, nelle strutture di assistenza e lunga degenza, nei distretti sanitari e nei servizi di sanita' pubblica a contatto con pubblico, nei servizi di ambulanze e nei laboratori clinici), il personal! e addett o ai servizi essenziali alla sicurezza e all'emergenza (forze di polezia a contatto con il pubblico, vigili del fuoco, decisori chiave in caso di urgenza ed emergenza), il personale addetto ai servizi di pubblica utilita' (forze armate, polizia municipale e le altre forze di polizia, le persone addette ai trasporti pubblici essenziali e le persone che effettuano il trasporto di prodotti di prima necessita', lavoratori dei servizi di pubblica utilita' come scuole e poste), persone a elevato rischio di complicanze severe o fatali a causa dell'influenza (in questa categoria sono presenti i gruppi di popolazione che sono gia' identificati nelle raccomandazioni per la annuale vaccinazione contro l'influenza), i bambini e gli adolescenti sani di eta' compresa tra 2 e 18 anni e gli adulti sani.
Per quanto riguarda infine la sorveglianza il Piano prevede: il mantenimento e rafforzamento del sistema nazionale sentinella della sindrome influenzale; il mantenimento della sorveglianza epidemiologica a livello regionale con la valutazione delle caratteristiche relative a percentuale di popolazione sotto sorveglianza, completezza e tempestivita' delle segnalazioni, flessibilita' del sistema nel raccogliere dati; il mantenimento il rinfozo della sorveglianza virologica, effettuando un controllo di qualita' dei laboratori di primo e seconso livello e la messa a punto di nuovi metodi di diagnosi rapida e differenziale da parte dei Laboratori di secondo livello; l'estensione delle attivita' di sorveglianza virologica, attualmente svolta solo nei mesi di circolazione epidemica dei virus influenzali, ai restanti periodi dell'anno.
E' previsto inoltre il mantenimento e rafforzamento della sorveglianza veterinaria e l'integrazione delle informazioni epidemiologiche umane e veterinarie, come ad esempio l'identificazione degli allevamenti animali (per specie) in cui gli operatori potrebbero essere sottoposti a sorveglianza speciale, e provvedere ad un censimento degli operatori
stessi. Il Piano prevede altresi' la mess! a a punt o di ulteriori strumenti per monitorare casi di influenza attribuibili a nuovi ceppi virali, e un'eventuale pandemie; l'attuazione di protocolli di sorveglianza per i viaggiatori provenienti da aree affette, gli operatori sanitari che assistono pazienti con sospetta o confermata influenza, da ceppo potenzialmente pandemico, i laboratoristi che manipolano campioni clinici a rischio o i contatti dei casi sospetti.
 












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