Esposto per la prima volta alla cocaina, il cervello di un adolescente reagisce in modo da minimizzarne al massimo gli effetti. Lo dimostra una ricerca effettuata da un team dell'Universita' di Yale, che ha identificato in modelli murini i geni chiave responsabili della regolazione di tale reazione nonche' delle interazioni responsabili di aumentare notevolmente la sensibilita' degli animali alla droga. I risultati possono aiutare a spiegare le ragioni per cui l'abuso di droga e' significativamente piu' elevato quando l'uso di cocaina inizia durante l'adolescenza. Lo studio e' stato pubblicato sul Journal of Neuroscience. I ricercatori hanno dimostrato che la vulnerabilita' alla cocaina e' molto piu' alta durante l'adolescenza, quando il cervello e' in fase ''esplosiva'', ovvero in una fase di crescita e di raffinamento delle connessioni neurali caratteristiche degli adulti. Studi precedenti dello stesso team di Yale avevano dimostrato che, se esposti a cocaina durante la prima adolescenza, i neuroni e le connessioni sinaptiche cambiano attraverso percorsi molecolari regolati dal gene dell'integrina beta1, che e' fondamentale per lo sviluppo del sistema nervoso dei vertebrati. ''Questo fenomeno suggerisce che tali cambiamenti siano protettivi, come se i neuroni si sforzassero di proteggere se stessi al momento della prima esposizione alla cocaina", ha detto Anthony Koleske, docente di biofisica molecolare e primo autore dello studio. I ricercatori dimostrano che se questi percorsi molecolari vengono intaccati, i topi dimostrano il bisogno di un terzo della quantita' di cocaina rispetto ai topi con le strutture molecolari intatte per ottenere dei cambiamenti comportamentali. ''La ricerca – ha affermato Koleske – suggerisce che l'efficacia dell'integrina beta1 puo' spiegare perche' alcuni consumatori di cocaina finiscono assuefatti alla droga, mentre altri riescono a sfuggire ai suoi effetti peggiori. Se infatti si dovesse diventare totalmente insensibili alla cocaina, non vi sarebbe alcuna ragione per cercare la droga''.