Farmaci per fecondazione assistita aumentano rischi sindrome Down E-mail
Scritto da Franca Bonifazi   
Lunedì 04 Luglio 2011 11:26

Una tecnica di fecondazione assistita molto usata soprattutto per le donne sopra i 35 anni puo' aumentare i rischi di sindrome di Down per il bambino. Lo afferma uno studio presentato al congresso della European Society of Human Reproduction and Embryology di Stoccolma.
La ricerca ha analizzato gli ovuli prodotti dopo l'assunzione da parte delle donne di farmaci che stimolano l'ovulazione. I test su 100 ovuli di 34 donne hanno mostrato un 55 per cento di anomalie genetiche subito dopo l'ovulazione che in molti casi portano a patologie nel bambino come la sindrome di Down. ''Questo suggerisce che il processo di stimolazione per massimizzare il numero di ovuli prodotti sia una causa di queste anormalita' - ha spiegato Alan Handyside, uno degli autori - perche' le percentuali sono piu' alte che nelle gravidanze naturali''. I responsabili, spiegano gli esperti, potrebbero essere proprio i farmaci utilizzati per la stimolazione che produrrebbero errori nella divisione cellulare degli ovuli, e anche se ancora non e' stata dimostrata una correlazione diretta tra il loro uso e i problemi genetici questa e' 'molto probabile'.

 












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