Esperti, tutti i neonati dovrebbero fare test su immunodeficienza grave E-mail
Scritto da Franca Bonifazi   
Venerdì 28 Gennaio 2011 12:13

Tutti i neonati divrebbero ricevere alla nascita il test per verificare se hanno un'immunodeficienza combinata grave, una malattia che costringe i bimbi a vivere 'in una bolla' per gran parte della loro vita. Lo afferma uno studio pubblicato dalla rivista Blood, secondo cui se il trattamento per la patologia viene effettuato subito ha molte piu' probabilita' di successo.
La sindrome colpisce un bimbo ogni 25mila nati, spiegano gli esperti del Newcastle General Hospital, e puo' essere curata con un trapianto di midollo. Molto spesso pero' ci si accorge della malattia, in cui il bambino e' praticamente privo di sistema immunitario, solo quando comincia a manifestarsi, e quindi il trattamento puo' risultare inutile. Per dimostrare la teoria lo studio ha investigato sui casi recenti riscontrati nell'ospedale britannico, in cui i bimbi sono stati trattati solo quando hanno sviluppato i sintomi mentre i loro fratelli piu' piccoli sono stati testati e curati alla nascita.
La ricerca ha dimostrato che piu' del 33 per cento dei bambini con una diagnosi tardiva muore prima di ricevere il trapianto, mentre il 40 per cento non sopravvive al trattamento. Al contrario solo l'1,8 per cento dei neonati diagnosticati in tempo non riesce a ricevere il trapianto, e solo l'8,5 per cento muore dopo averlo ricevuto. ''Anche se il costo del test applicato a tutti i neonati e' piuttosto alto - hanno scritto gli autori - uno screening su larga scala sarebbe comunque efficiente dal punto di vista economico, perche' i trattamenti successivi alla scoperta della malattia hanno prezzi molto alti''.

 












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