Alzheimer, sviluppata nuova proteina capace di impedire la formazione di placche E-mail
Martedì 01 Dicembre 2009 13:56
Una nuova proteina sviluppata dai ricercatori della Swedish University of Agricultural Sciences ha dato risultati promettenti nel trattamento della malattia di Alzheimer. La proteina, costruita grazie a delle tecniche di bioingengeria, si è dimostrata efficace contro la sempre più comune malattia neurodegenerativa. "Attualmente non esistono cure per l'Alzheimer. Chi ne è affetto può solo peggiorare, incidendo grandemente sulle risorse della sanitò pubblica" ha detto il professor Torleif Härd in un comunicato della Swedish University. "Ciò e dovuto all'azione delle placche amiloidi che si accumulano nel cervello. Queste placche si originano dall'unione di piccole sequenze di proteina Aß". I ricercatori hanno allora avuto l'idea di aggiungere nel sangue una proteina capace di legare le Aß nel sistema circolatorio. "In questo modo le Aß diventano innocue, e la malattia può essere prevenuta" ha detto Härd. "La nuova proteina che abbiamo sviluppato, di nome Affibody, è capace di racchiudere completamente le Aß, impedendo che queste si aggreghino in composti dannosi. Questo approccio non è mai stato concepito prima d'ora, e i risultati preliminari ottenuti da esperimenti condotti su delle mosche indicano che Affibody funziona. Potrebbe aprire la strada a nuove terapie e a nuovi campi di ricerca contro l'Alzheimer". Ora i ricercatori del team di Härd stanno lavorando a determinare la struttura tridimensionale delle proteine intermedie tra le Aß e le placche amiloidi.
 












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