Nanotecnologie, particelle magnetiche utili per ricostruire tessuti danneggiati E-mail
Venerdì 23 Ottobre 2009 13:28
Inviare cellule staminali sui punti del sistema cardiovascolare danneggiati da ferite e malattie, per poterli ricostruire. E' il nuovo metodo nanotecnologico elaborato dagli scienziati dell'University College of London, progettato per aumentare le capacità delle cellule di ricostruire il tessuto danneggiato. "Il sistema usa dei microscopici agenti clinici contenenti ferro, che trasportano delle cellule stamilani progenitrici dell'endotelio" ha spiegato Mark Lythgoe dell' UCL Centre for Advanced Biomedical Imaging, a capo dello studio pubblicato sul Journal of the American College of Cardiology: Cardiovascular Interventions. "Queste nanoparticelle, in seguito, sono guidate sul punto esatto da guarire grazie ad un magnete, posizionato fuori dal corpo. Una volta sul posto, le cellule staminali si attivano e cominciano a ricostruire il tessuto danneggiato". I ricercatori, che hanno applicato la loro tecnica con successo su dei topi di laboratorio, ritengono che essa "aumenti di 5 volte le capacità curative localizzate nei danni vascolari". Anche se i campi magnetici sono stati usati in precedenza per terapie cellulari, questa è la prima volta che i tessuti danneggiato sono stati bersagliati in maniera che sia clinicamente applicabile. "Siccome utilizziamo materiali già approvati dalla Food & Drug Administration, prevedo che questa tecnologia possa essere applicata a trial clinici in soli 3-5 anni" ha detto Lythgoe. "E il metodo di guida magnetica non è solo applicabile alle cellule danneggiate, ma anche a molte altre terapie mirate che utilizzano virus ed anticorpi".
 












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