Cancro alla prostata, nuovo test per identificare i casi ricorrenti E-mail
Martedì 20 Ottobre 2009 13:34
Il cancro alla prostata può ripresentarsi anche dopo che è stato curato tramite interventi chirurgici. Ora un gruppo di scienziati della Northwestern University di Evanston (Stati Uniti) ha sviluppato un nuovo test che permetterà ai medici di individuare i cancri ricorrenti con molto anticipo. "Grazie a delle nanoparticelle d'oro, siamo in grado di individuare la presenza dell'antigene specifico per la prostata (PSA)" ha spiegato Chad Mirkin, chimico a capo dello studio pubblicato sulla rivista Proceedings of National Academy of Sciences. "Questo antigene del sangue è un indicatore del livello di cancro alla prostata. Studi precendenti hanno collegato questa sostanza alla ricorrenza del cancro alla prostata, anche in seguito a terapie ed interventi chirurgici". Tuttavia, il PSA è difficile da rilevare nel sangue e può passare inosservato. "Il nostro nuovo test, invece, è 300 volte più sensibile di quelli attuali, e permette di conoscere i livelli di PSA con precisione e con largo anticipo rispetto al passato" ha detto Mirkin. "Siamo speranzosi che questo nuovo metodo possa aiutare i medici a determinare quale dei loro pazienti ammalati di cancro alla prostata è a rischio di ricadute. Il metodo potrebbe anche aiutare a monitorare l'efficacia di terapie post-operatorie, come ad esempio chemio o radioterapie".
 












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