Proteina C-reattiva utile per prevenire l'infarto, ma non l'ictus E-mail
Martedì 20 Ottobre 2009 12:23
La proteina C-reattiva, segnale di infiammazioni nel sangue, è un buon indicatore per il rischio di attacco cardiaco ma non di ictus. E' quanto emerge da una nuova ricerca del Columbia University Medical Center di New York, pubblicato sulla rivista Neurology. Lo studio, che ha analizzato 2240 partecipanti sopra i 40 anni, ha verificato se i maggiori livelli di proteina C reattiva corrispondevano ad aumento del rischio per infarti ed ictus. "Abbiamo scoperto che la proteina C reattiva è effettivamente un buon marcatore per quanto riguarda gli attacchi di cuore" ha detto Mitchell Elkind dell'American Academy of Neurology, ricercatore a capo dello studio. "Le persone con un livello maggiore di 3 milligrammi avevano il 70 per cento di rischio in più di infarto, e il 55 per cento di rischio in più di morire per malattie cardiovascolari". Questo confermerebbe la validità della proteina C-reattiva come indicatore per gli infarti, una validità finora controversa. Tuttavia, risultati simili non sono stati ottenuti per l'ictus. "Un'associazione tra proteina C- reattiva. "Non abbiamo trovato una correlazione tra la proteina e il rischio maggiore di ictus. I livelli di C-reattiva non ci sono utili per fare previsioni in questo caso. Saranno necessari più studi per comprendere il motivo di questa particolarità" ha detto Elkind. "Inoltre, non è detto che basti la C-reattiva per prevedere il rischio di infarto. E' un indicatore molto utile per la popolazione giovane, ma non per quella anziana. Con l'avanzare dell'età, infatti, i rischi di problemi cardiovascolari aumentano a causa di molti fattori, ed un semplice controllo del livello di C-reattiva non è affidabile" ha concluso.
 












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