Trapianto di ovaie, nato il primo bambino da una nuova tecnica E-mail
Martedì 30 Giugno 2009 11:32
Una nuova tecnica di trapianto di ovaie ha dato i suoi frutti: è nato infatti il primo bambino da una madre che aveva congelato le sue ovaie dopo averne perso l'uso. Sviluppata per le donne che hanno perso la fertilità in seguito a trattamenti per il cancro, la nuova tecnica è stata presentata ieri alla 25esima conferenza annuale della European Society of Human Reproduction and Embryology. "Questo offre nuove speranze per le donne che hanno problemi alle ovaie e vogliono avere un figlio. Il metodo ha prodotto risultati eccellenti nelle donne le cui ovaie erano state congelate a causa dei trattamenti per curare il cancro" ha detto il dottor Pascal Piver, manager dell'IVF Centre dell'Ospedale dell'Università di Limoges, Francia. "I nostri ricercatori hanno sviluppato una tecnica in due fasi capace di ristabilire velocemente la funzionalità delle ovaie. Una delle pazienti della nostra clinica ha avuto un bambino grazie a questa tecnica, ed un'altra è rimasta incinta". Il 22 giugno, una bambina è nata da una madre che era in menopausa da 2 anni a causa del trattamento per l'anemia falciforme. Dopo il trapianto del tessuto, la madre ha cominciato ad ovulare dopo quattro mesi ed è rimasta incinta naturalmente sei mesi dopo il trapianto. "Sia la madre che la bambina stanno bene" ha detto Piver. Il maggior problema del trapianto di ovaie che i ricercatori hanno dovuto affrontare è stata la scarsa risposta alla stimolazione causata dalla scarsa vascolarizzazione del tessuto trapiantato. Le ovaie hanno bisogno infatti di un apporto sanguineo sufficiente per poter rispondere all'azione degli ormoni e rilasciare le uova. La tecnica elaborata si svolge quindi in due fasi: un primo trapianto di una piccola parte di tessuto delle ovaie, che incoraggia la crescita del tessuto e la vascolarizzazione aprendo la strada al vero trapianto che avviene tre giorni dopo. "E' la prima volta che si è arrivati alla gravidanza, a distanza di 10 anni dalla prima tecnica di congelamento delle ovaie" ha detto Pivier. "Questa procedura ottiene un largo numero di ovociti e permetterà alle pazienti che hanno subito un trattamento per il cancro di recuperare la propria funzionalità e dare alla luce il proprio bambino".
 












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