Nuova molecola potrebbe migliorare i farmaci contro l'ansia E-mail
Scritto da Valentina Arcovio   
Venerdì 19 Giugno 2009 13:57

Scoperta un nuova molecola che presto potrebbe essere utilizzata per realizzare un farmaco efficace contro gli attacchi di panico e l'ansia senza pero' i tipici effetti collaterali dei medicinali attualmente disponibili. Almeno questo e' quanto ha annunciato un gruppo di ricercatori del Max-Planck-Institut per la psichiatria di Monaco e del Politecnico di Monaco, con la collaborazione del Novartis Institute for Biomedical Research a Basilea, in uno studio pubblicato sulla rivista Science.
La molecola in questione si lega alla proteina transmembrana 18 kDa, chiamata anche recettore periferico delle benzodiazepine, ed e' capaceo di contrastare con estrema rapidita' l'ansia e gli attacchi di panico sia nei topolini che negli esseri umani senza indurre effetti collaterali negativi.
Secondo quanto riferito da Rainer Rupprecht, coordinatore dello studio, questa molecola, il ligando XBD173, promuoverebbe l'alleviamento dei sintomi ansiosi attraverso la modulazione del neurotrasmettitore inibitore 'GABA'.
La terapia farmacologica di questi disturbi attualmente si avvale o di benzodiazepine, che tuttavia possono provocare effetti collaterali indesiderati, come una eccessiva sedazione, fenomeni di tolleranza e una diminuizione dell'efficacia con l'uso prolungato, oppure di alcuni particolari antidepressivi, i cui effetti si esplicano pero' solamente dopo alcune settimane dall'inizio del trattamento.
Sperimentata sui topolini di laboratorio, la somministrazione di XBD173 ha determinato invece la cessazione quasi immediata dei comportamenti associati a uno stato di panico indotti dalla precedente somministrazione di lattato di sodio oppure di colecistochinina (CCK-4). La prosecuzione della somministrazione di XBD173 non ha finora mostrato di indurre ne' tolleranza  e ne' effetti secondari inaspettati, peraltro decisamente inferiori a quelli correlati all'uso delle benzodiazepine.
A seguito di questo primo risultato la molecola e' stata testata secondo la stessa procedura su un gruppo di volontari sani, paragonandone la capacita' ansiolitica con quella esercitata da un placebo su un gruppo di controllo.
Secondo i ricercatori la molecola si candida quindi a essere sottoposta a una serie di trial clinici in vista di una sua potenziale applicazione nella terapia di questi disturbi d'ansia.

 












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