Biopsia epatica addio. Presto in arrivo una macchina diagnostica non-invasiva E-mail
Scritto da Infn   
Giovedì 18 Giugno 2009 12:03

 L'Ospedale Galliera di Genova, l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e l'Associazione Ligure Thalassemici Onlus sono i firmatari di una convezione che portera' entro breve tempo, al perfezionamento e alla realizzazione di un nuovo modello di 'biosuscettometro', il 'MID 2' ('Magnetic Iron Detector'), un innovativo strumento di diagnostica non-invasiva che consente di misurare il sovraccarico di ferro nel fegato, evitando di ricorrere alla biopsia epatica. Dal 2005 ad oggi con il prototipo sono stati misurati 650 pazienti, per un totale di 1.100 rilevazioni.
''Si tratta di una metodica unica al mondo - ha spiegato Adriano Lagostena, direttore generale del Galliera - sviluppata nell'ambito di una significativa collaborazione e i cui risultati oggi, in seguito alla sperimentazione del 'MID 1', effettuata qui al Galliera, ci consentono di implementare il progetto e di avviare la costruzione di un secondo apparecchio. Un importate esito reso possibile grazie al connubio di partner con competenze e attivita' differenziate, ma che hanno saputo, ciascuno nel proprio ambito, tenere conto delle reciproche esigenze e offrire un contributo essenziale nella realizzazione di un progetto scientifico di portata internazionale''.
''L'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare - ha affermato Sandro Squarcia, direttore della sezione Infn di Genova - sta sostenendo il trasferimento tecnologico delle conoscenze e competenze, acquisite nel campo della fisica nucleare e subnucleare, al mondo esterno. Oltre a favorire il passaggio di suoi ricercatori e tecnologi al mondo industriale, l'Infn collabora attivamente a ricerche nel campo dell'energia, dell'arte, dell'ambiente e della medicina. Proprio per favorire gli scambi in questo settore e' stato avviato il 'progetto strategico' 'INFN-MED', di cui 'MID 2' e' parte integrante, che coordina attivita' interdisciplinari quali lo studio di piani di trattamento e acceleratori per l'adroterapia, lo sviluppo di nuovi rivelatori o apparati e l'elaborazione, anche in rete, delle immagini cliniche usate in mammografia, nelle neoplasie polmonari e nella rivelazione delle anomalie cerebrali che possano rivelare l'insorgenza precoce della malattia di Alzheimer''.
''L'Associazione Ligure Thalassemici - ha continuato Loris Brunetta, presidente della stessa - ha creduto fortemente ed investito molto fin dal 2000, quando il progetto era ancora ad uno stadio sperimentale sui piccoli animali. L'importanza di questa realizzazione, ed ancor piu' quella che verra' messa in opera da questo accordo, puo' puntare su un valore aggiunto di grande significato, garantito proprio dalla presenza della nostra associazione che ha come mission quella di dover assicurare ai propri pazienti la miglior qualita' assistenziale possibile. La perseveranza dell'azione di questa associazione, che vuole la coniugazione della terapia con la ricerca che ha trovato nel Centro del Galliera piena realizzazione, sommata all'attenzione dedicata a questo studio dall'Infn, ha consentito di mettere a disposizione dei nostri pazienti uno strumento che permette di evitare il dolore dell'ago nelle biopsie epatiche. Evitare anche ad un solo paziente sofferenze inutili costituisce per noi motivo di grande soddisfazione e giustifica ampiamente la nostra attivita'''.
Nel 2001 il prototipo 'MID 1', adatto alla misurazione del ferro nel corpo umano, e' stato ideato e costruito nel laboratorio della sezione di Genova dell'Infn, e nel 2004 e' stato trasferito presso il Centro della Microcitemia dell'Ospedale Galliera, per l'attivita' clinica, che e' iniziata nel febbraio 2005. La metodologia e' frutto della stretta collaborazione di un equipe del Dipartimento di Fisica dell'Universita' di Genova e dell'Infn, guidata da Mauro Marinelli, del Centro della Microcitemia e delle Anemie Congenite del Galliera, diretto da Gian Luca Forni, e dell'Associazione di Pazienti Thalassemici coordinata da Loris Brunetta.
''Il MID - ha spiegato Gianluca Forni - si e' rivelato molto utile nella diagnostica differenziale di stati di iperferritinemia. Con questa metodica possibile infatti accertare la presenza di ferro in modo rapido e non invasivo. Nei pazienti affetti da emocromatosi congenita in terapia con cicli di flebotomie o pazienti politrasfusi in terapia chelante intensiva, il MID rende possibile il monitoraggio dell'efficacia della terapia e quindi la modulazione della frequenza delle flebotomie o dei dosaggi terapeutici dei farmaci. Ad oggi abbiamo applicato la metodica a oltre 650 pazienti, per un totale di 1.100 misurazioni, con ottimi risultati''.
''Le informazioni ottenute con il MID - ha concluso Forni - integrano quelle che si ricavano dalla Risonanza Magnetica cardiaca e dal Fibroscan, permettendo cosi' una diagnosi complessiva del sovraccarico di ferro''.
E' sulla scorta di questa attivita' che e' stato possibile sviluppare e implementare la collaborazione e arrivare al progetto di costruzione del MID 2.
''L'esperienza maturata in piu' di quattro anni di uso clinico di MID 1 - ha osservato Mauro Marinelli, della sezione Infn di Genova - consentira' di realizzare, entro maggio-giugno 2010, MID 2 con funzionalita' ed estetica migliorati. L'analisi del progetto e le prove sul prodotto saranno fatte dall'Istituto Italiano del Marchio di Qualita' (Imq) con la finalita' di attribuire il marchio CE a MID 2''.
Il Centro della Microcitemia e delle Anemie Congenite dell'Ospedale Galliera ha un'esperienza consolidata nel settore delle patologie da accumulo di ferro e rappresenta un punto di riferimento, non solo nazionale, per la prevenzione, la diagnosi e la terapia dei soggetti colpiti.
Tra gli sviluppi futuri si prospetta un utilizzo del MID in ambito pediatrico e l'estensione, per il momento sperimentale, all'analisi della distribuzione della steatosi e fibrosi epatica.
Dati la peculiarita' del MID e i benefici che si intravedono per i pazienti, nel 2007 l'Ente Ospedaliero Galliera e' divenuto comproprietario del brevetto di questa nuova metodologia con l'inventore, Mauro Marinelli. L'Ospedale si impegnato cosi' a sviluppare e a valorizzare un progetto con importanti ricadute sulla Salute pubblica.

 












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