Tumori, a Pavia eccezionale intervento sul pancreas E-mail
Scritto da Luisa Sorbone (ufficio stampa Policlinico San Matteo)   
Martedì 09 Giugno 2009 16:39

Un importante intervento di rimozione di un tumore al pancres è stato portato a termine con una tecnica innovativa e con successo al Policlinico San Matteo di Pavia. L'intervento, unico nel suo genere, ha permesso all'equipe di eliminare la massa tumorale con un intervento poco invasivo grazie ad un sondino percutaneo.
Il trattamento di termoablazione per via percutanea è stato eseguito da Sandro Rossi, direttore della struttura di Medicina VI ed Ecografia Interventistica. La paziente ora sta bene, la guarigione è completa e i valori ematochimici precedentemente anormali sono tutti rientrati nella norma.
"Tradizionalmente in caso di tumori come questi – spiega il prof. Rossi – si procede all’asportazione chirurgica della testa del pancreas. La mortalità perioperatoria è di circa il 10% e i tempi di degenza sono piuttosto lunghi. Si tratta certamente dell’intervento di chirurgia addominale in assoluto più complicato, soprattutto perché il pancreas è un organo localizzato profondamente nell’addome su cui è difficile agire. Nel caso della paziente in questione, il tumore aveva raggiunto la dimensione di 2 cm e già nel corso della prima applicazione è stato distrutto il 90% del tumore. In tre sedute, di 10 minuti l’una, si è ottenuta la completa distruzione di tutto il nodulo".
La tecnica mininvasiva di termoablazione a radiofrequenza consiste nell’inserimento attraverso la cute, per mezzo di una guida ecografica, della punta di un ago-elettrodo all'interno del nodulo tumorale (l’ago-elettrodo è un ago sottile isolato con materiale plastico per tutta la sua lunghezza eccetto che sulla punta). L'ago-elettrodo attivo ed un elettrodo passivo vengono collegati ad un generatore di energia a radiofrequenza che, una volta attivato, determina la formazione di calore nel tessuto attorno alla punta dell'ago-elettrodo attivo. Il calore generato si diffonde al tessuto circostante determinandone la necrosi. La procedura termina quando il volume di necrosi creato è grande come il tumore che si vuole distruggere. La procedura viene eseguita in anestesia locale ed è necessario che il paziente rimanga a digiuno dalla sera precedente.
Negli ultimi 7 anni presso il Reparto di Medicina VI ed Ecografia Interventistica diretto dal prof. Rossi, sono stati trattati con tecniche mininvasive oltre 1000 pazienti affetti da tumore epatico di cui circa due terzi con tumore primitivo (carcinoma epatocellulare) ed un terzo con metastasi epatiche da carcinoma del colon.
“I tumori del fegato, primitivi e metastatici – commenta il prof. Sandro Rossi - tendono a recidivare sia nella sede di origine che in sedi differenti. Pertanto, i pazienti che ne sono affetti, richiedono controlli periodici con tecniche radiologiche (ecografia, TAC e Risonanza magnetica) per rilevare le riprese di malattia in fase precoce. Generalmente, a causa delle recidive, i pazienti vengono sottoposti ad interventi ripetuti in un lungo arco di tempo” Tale lavoro richiede una grande competenza e dedizione da parte del personale medico ed infermieristico.
Oltre alla diagnosi ed alla cura mininvasiva dei tumori epatici, con la collaborazione di altri specialisti del Policlinico, vengono eseguiti anche trattamenti mini-invasivi dei tumori del polmone (oltre 100 pazienti trattati) , del rene e adesso anche del pancreas.
Inoltre, a scopo diagnostico, presso la struttura vengono eseguite circa 800 biopsie ecoguidate l’anno, prevalentemente per lo studio di lesioni focali del fegato, ma anche di lesioni focali localizzate in altri organi quali il pancreas, il rene, la milza ed i linfonodi ecc.
Un’altra attività rilevante eseguita presso la Medicina VI è la gestione del servizio di Eco-endoscopia: si tratta di un’indagine diagnostica utile nello studio della calcolosi delle vie biliari ed in quello dei tumori del tratto gastroenterico superiore e del pancreas.

 












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