Epilessia: speranze da un nuovo trattamento con le radiazioni E-mail
Scritto da Istituto Neurologico Mediterraneo Neuromed   
Lunedì 27 Aprile 2009 12:08
Un protocollo di ricerca sul trattamento dell'epilessia tramite fasci microscopici di radiazioni capaci di tagliare le fibre nervose che trasmettono le scariche epilettiche  e' stato recentemente esplorato presso il Sincrotrone di Grenoble, un'importantissimo centro di ricerca finanziato dalla Comunita' Europea che si pone all'avanguardia nel mondo  grazie ad una serie di metodiche di ricerca disponibili esclusivamente utilizzando le radiazioni originate dal sincrotrone.
Il responsabile di questo progetto, giudicato il piu' interessante tra oltre 500 protocolli arrivati al sincrotrone da tutto il mondo, e' Pantaleo Romanelli, responsabile della Neurochirurgia funzionale dell'Istituto Neurologico Mediterraneo Neuromed di Pozzilli (Isernia).
Il protocollo proposto si propone di curare l'epilessia sezionando con precisione microscopica i fasci di fibre nervose che ne propagano le scariche tramite fasci di radiazioni spessi 600 micron (poco piu' di  mezzo millimetro). Queste radiazioni possono essere prodotte solo presso il Sincrotrone di Grenoble e pochi altri centri al mondo.
Il successo di tale esperimento potrebbe aprire una via del tutto nuova per trattare un disturbo grave come l'epilessia. L'equipe sperimentale di Romanelli ha una composizione multidisciplinare e proviene da tutta Europa (Alberto Bravin, direttore della biomedical beamline del sincrotrone,  Yolanda Prezado, Elke Brauer, Herwig Requardt, Rapahel Serduc, Geraldine Leduc e Dominique Dallery lavorano stabilmente al sincrotrone; Fabio Sebastiano e Francesco Lena sono stati inviati in missione scientifica dal Neuromed). L'esperimento si proponeva di parcellizzare il focolaio epilettico cosi' che non potesse originare ulteriori scariche epilettiche in ratti affetti da epilessia sperimentale indotta tramite acido kainico. La forma di epilessia indotta aveva provocato un focolaio epilettico nella corteccia motoria, la parte piu' delicata del cervello, quella che regola i movimenti.
Il successo di questo esperimento, ovvero l'interruzione delle crisi epilettiche, desta ottime speranze su tale terapia, che risulta essere non invasiva, e che permetterebbe di operare con la scatola cranica chiusa. Una cura meno pericolosa per i soggetti umani.
Le radiazioni usate per l'esperimento (quelle di sincrotrone) godono di proprieta' fisiche particolari che, ad esempio, consentono lo studio a raggi X delle strutture molecolari dei cristalli. Esse vengono prodotte nelle camere a vuoto anulari dei sincrotroni e di altri tipi di acceleratori di particelle che consentono ai fasci di elettroni di giungere a velocità prossime a quelle della luce e di giungere   produrre cosi' radiazioni con una lunghezza d'onda compresa tra l'infrarosso e i raggi X.
Uno studio molto importante quello di Romanelli e la sua equipe che consentira' alle persone epilettiche di innalzare la loro qualita' della vita. L'incidenza dell'epilessia e' di 46,7 su 100 mila abitanti, in Italia si registrano 25 mila casi all'anno, persone che sono soggette ad improvvise crisi  e che attendono che la ricerca possa presentare loro nuove e risolutive cure.
 












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