Cnr sigla accordo quadro con la Regione Calabria
Scritto da Consiglio Nazionale delle Ricerche   
Giovedì 10 Febbraio 2011 16:58

Studio e cura delle malattie del sistema nervoso; scienze e tecnologie biomediche; rischi naturali con riferimento particolare a quelli geo-idrogeologici; emissione, trasformazione e deposito degli inquinanti atmosferici. Sono solo alcune delle attività scientifiche oggetto dell’accordo quadro integrativo siglato oggi tra la Regione Calabria e il Consiglio nazionale delle ricerche, finalizzato all’attivazione di Poli di innovazione e ricerca nell’ambito dei Progetti integrati di sviluppo urbano in collaborazione con le Università calabresi. L’intesa prevede anche l’implementazione delle attività nei settori di: sistemi di elaborazione ad alte prestazioni e sistemi intelligenti e a funzionalità complessa; scienza e ingegneria delle membrane e delle operazioni a membrana; scienze fisiche della materia; colture erbacee, arboree e formazioni forestali; meteorologia e gestione dei documenti e degli archivi per la formalizzazione della conoscenza.



Nello specifico, il Cnr si impegna a potenziare e sviluppare il proprio impegno per la ricerca e l’innovazione scientifica e tecnologica sul territorio regionale, cooperando con i partner alla realizzazione di specifici e qualificati Progetti nel quadro della rete dei Poli territoriali di innovazione e dei Progetti integrati di sviluppo urbano.

“La ricerca – spiega il presidente del Cnr, Luciano Maiani - è uno strumento essenziale per uscire dalla crisi. Con l’accordo firmato oggi il Consiglio nazionale delle ricerche intende confermare il proprio ruolo di motore di sviluppo per il tessuto economico e sociale del Paese, e in questo caso della Calabria dove già è presente con diversi istituti. Investendo in ricerca e innovazione non soltanto si produce ricchezza per il territorio, ma si consente ai ricercatori di trovare le strutture idonee e le opportunità per realizzare il proprio talento”.

L’assessore all’Urbanistica della Regione Calabria, Pietro Aiello, si dice soddisfatto di questa ulteriore “integrazione al Protocollo che avevamo già firmato qualche mese fa. Ho avuto già modo di registrare in questi mesi la reciproca massima collaborazione istituzionale, di cui non avevo alcun dubbio, e, perciò, sono certo - ha detto Aiello – che stiamo lavorando nella giusta direzione, assieme al Cnr e alle Università calabresi per far raggiungere alla nostra Regione ottimi risultati anche in settori così particolari e specialistici come quello della ricerca e dell’innovazione scientifica, che veda coinvolto l’intero territorio calabrese”.

Le Università calabresi si impegnano a concedere il diritto di superficie sui terreni all’interno dei singoli insediamenti universitari e destinati alla realizzazione degli interventi infrastrutturali finalizzati ai Progetti condivisi tra Regione Calabria e Cnr, dichiarando contestualmente l’impegno a creare, in contiguità con le strutture del Cnr, Poli di ricerca territoriali di eccellenza con ricadute estremamente vantaggiose per la comunità scientifica e la società civile.

La Regione Calabria, nell’ambito delle strategie generali connesse al P.I.S.R. ‘Sistema delle Aree Urbane Regionali’ ha individuato i contesti in cui possono collocarsi i Poli di Innovazione, soprattutto per le aree urbane interessate alla presenza della rete delle Università calabresi, cioè: Cosenza-Rende per l’Università della Calabria; Catanzaro per l’Università Magna Graecia; Reggio Calabria per l’Università Mediterranea e l’Azienda ospedaliera ‘Bianchi Melacrino Morelli’ di Reggio Calabria.

Il Cnr incrementerà le risorse umane per le strutture di ricerca calabresi impegnate nei Poli di innovazione. Saranno assunte a tempo indeterminato 30 unità di personale, con uno stanziamento complessivo, per i 5 anni di durata dell’accordo, di 7 milioni di euro, a cui va aggiunto un ulteriore milione di euro per i primi investimenti di avviamento dei progetti.

 

 












Template design by Braz Design - Template coding by Digitest