Europa leader mondiale nella fisica nucleare, ora servono accelleratori |
Scritto da Istituto Nazionale di Fisica Nucleare |
Mercoledì 19 Gennaio 2011 12:45 |
I fisici europei affermano che nel prossimo decennio avranno la possibilita' di esplorare, soprattutto grazie all'acceleratore di particelle LHC del CERN di Ginevra - realta' del tutto sconosciute che potrebbero far luce sull'origine degli elementi presenti oggi nell'Universo. La realizzazione di nuovi acceleratori e il potenziamento delle capacità di ricerca delle infrastrutture esistenti offriranno ai ricercatori strumentazione innovativa, tra cui i fasci di nuclei radioattivi, che permetteranno di ricostruire in laboratorio, con tecniche d'avanguardia, le particolari condizioni che si sono realizzate al momento del Big Bang o durante la nucleosintesi attraverso fenomeni esplosivi nelle stelle. Questa conoscenza potra' essere sfruttata per ricadute come ad esempio la produzione d’energia e le applicazioni della fisica nucleare alla medicina e ai problemi ambientali. I progetti di fisica nucleare si sviluppano su lunghi archi temporali, e necessitano un forte supporto politico e un'accurata pianificazione. Queste esigenze e aspettative sono state affermate con vigore dai relatori che sono intervenuti alla cerimonia di presentazione del Long range plan, alla quale hanno partecipato per l'Italia i professori Angela Bracco (Universita' e INFN Milano), Luisa Cifarelli (Universita' e INFN Bologna, presidente della Societa' Italiana di Fisica), Carlo Guaraldo (LNF-INFN) e Eugenio Nappi (INFN-Bari). Il volume 'NuPECC Long Range Plan 2010 – Perspectives of Nuclear Physics in Europe' e' stato il risultato di un importante lavoro di collaborazione all'interno della comunita' che in Europa fa ricerca in questo settore. |
L'Europa ha ormai acquisito la leadership planetaria nella fisica nucleare. Ma per mantenere questo primato e spingere in avanti la conoscenza di frontiera, occorre che nei prossimi dieci anni vengano realizzati nuovi acceleratori di particelle e siano rinnovate e potenziate le infrastrutture esistenti. Questa E' la raccomandazione principale contenuta nel rapporto, presentato a Bruxelles, 'Long Range Plan 2010 for nuclear physics', realizzato dal comitato NuPECC (Nuclear Physics European Collaboration Committee) a cui aderisce l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN). L’iniziativa ha avuto il sostegno del ESF (European Science Foundation). Il rapporto propone una roadmap completa con strategie e obiettivi scientifici condivisi dai massimi esperti europei.