Forse risolto il mistero che si cela dietro la scomparsa delle api. La malattia che sta distruggendo gli alveari selvatici sarebbe diffusa dalle api allevate dall'uomo. A scoprirlo alcuni ricercatori canadesi, guidati da Michel Otterstarter dell'Università di Toronto, che hanno pubblicato i risultati dei loro lavori sulla rivista PLos One. Secondo i ricercatori sarebbero proprio le api allevate a fini commerciali e poi rilasciate all'interno delle serre per favorire l'impollinazione delle piante a diffondere pericolosi patogeni che mettono a rischio la sopravvivenza delle api in natura. Analizzando una popolazione di bombi selvatici che viveva nei dintorni di un'area coltivata, i ricercatori, anche attraverso l'elaborazione di un complicato modello matematico, sono riusciti a determinare questo interscambio di patogeni tra le due popolazioni di api: quelle selvatiche e quelle allevate. I ricercatori hanno anche individuato quale sia l'agente patogeno che causa la morte degli insetti. Si tratta del Crithidia bombi, un parasita che tipicamente infetta le api allevvate, ma è del tutto assente in quelle che vivono in natura.