Universita': atenei abruzzesi contro decreto Tremonti E-mail
Si e' riunito oggi all'Aquila il Comitato di Coordinamento Regionale delle Universita' Abruzzesi, presieduto dal Rettore dell'Università dell'Aquila, Ferdinando di Orio, per discutere in merito ai contenuti del Decreto legge n. 112/2008 che riguardano il sistema universitario nazionale.
In particolare, e' stato rilevato che la possibilita' di trasformare le Universita' in Fondazioni di diritto privato, prospetta uno scenario che potrebbe mettere in discussione l'esistenza stessa del sistema universitario pubblico. Cio' comporterebbe, infatti, il passaggio a titolo gratuito dell'intero patrimonio degli atenei pubblici a strutture private introducendo, per decreto, la privatizzazione dell'Universita' con gravi ripercussioni sul trattamento economico e giuridico del personale e sulle scelte di indirizzo in materia di didattica e ricerca.
''Inoltre, la drastica riduzione del Fondo di finanziamento ordinario - si legge in una nota ufficiale dell'ateneo - prefigura il sostanziale disimpegno dello Stato dalle sue responsabilita' nei confronti dell'Universita'. Un taglio di tali proporzioni rendera' impossibile il funzionamento della ricerca e della didattica. Cio' preannuncia quale unica manovra di azione per il sostentamento degli atenei l'aumento delle tasse universitarie con conseguente ricaduta negativa sui bilanci delle singole famiglie''.
Secondo i rappresentanti dell'ateneo aquilano, la limitazione del turnover al 20 per cento dei pensionamenti riduce le aspettative di carriera dei giovani ricercatori e azzera le speranze dei numerosi precari della ricerca.
''Il ridimensionamento dell'organico non tiene in considerazione il processo di razionalizzazione dell'offerta formativa strettamente legato alla disponibilita' dei docenti. Il turnover - si legge sempre nella nota - ridotto comportera' diversi effetti negativi tra questi: l'incremento delle ore dedicate dai docenti alla didattica, con una progressiva riduzione dell'attivita' di ricerca, ed una drastico ridimensionamento dell'offerta formativa. Infine il tentativo di portare gli scatti stipendiali di anzianita' dei docenti e dei ricercatori da biennali a triennali (disposizione emendata negli ultimi giorni), tradisce la percezione del corpo docente quale costo per il Sistema Paese invece che quale strategica risorsa. Il versamento al bilancio dello Stato delle economie di spesa derivanti dal congelamento delle risorse, anche di provenienza da fondi propri dell'ateneo, incide sui diritti dei lavoratori e si manifesta quale indebita 'appropriazione' anche di fondi propri dell'ateneo''.
''Sulla base di queste valutazioni unanimi – ha dichiarato Orio, presidente del Comitato di Coordinamento Regionale delle Universita' – abbiamo espresso la nostra profonda contrarieta' sulle disposizioni del Decreto Legge n. 112/2008 riguardanti le Universita', che peraltro sono in palese contraddizione con gli indirizzi di politica europea e con la missione delle Universita' affermata dalla dichiarazione di Berlino. Abbiamo chiesto, quindi, lo stralcio dal Decreto Legge n. 112/2008  delle norme che si riferiscono al Sistema Universitario''.
Questa posizione e' stata condivisa anche dall'Assemblea del personale e degli studenti delle tre Universita' abruzzesi. All'Assemblea, alla quale pure erano stati invitati tutti i parlamentari abruzzesi, sono intervenuti l'on.Giovanni Lolli e il Segretario della Cgil Abruzzo Gianni Di Cesare.
 












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