Ricerca: accordo Ue-Nuova Zelanda per maggiore cooperazione E-mail
L'Unione Europea e la Nuova Zelanda hanno siglato un accordo di cooperazione scientifica e tecnologica (S&T) con l'obiettivo di incentivare la collaborazione tra i ricercatori delle due regioni. Ne risulta che i ricercatori della Nuova Zelanda potranno beneficiare dell'accesso agevolato ai programmi di ricerca dell'Ue, mentre gli scienziati europei troveranno meno difficolta' nel partecipare alle attività di ricerca neozelandesi.
Nel 2003 un'indagine svolta dal ministero neozelandese della Ricerca e della tecnologia ha rivelato che piu' della meta' dei ricercatori del Paese erano attivamente coinvolti in cooperazioni di ricerca con partner europei. Inoltre, piu' di 20 team della Nuova Zelanda hanno partecipato a progetti del Sesto programma quadro (6°PQ), soprattutto nei campi dell'alimentazione, dell'agricoltura e della biotecnologia.
Si auspica che con il nuovo accordo su S&T la cooperazione verra' estesa dai campi di ricerca dove gia' e' presente, a nuovi campi in cui le due parti condividono interessi comuni come quello della sanita', delle scienze ambientali, e delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (Tic).
''Con la firma di questo accordo si apre un nuovo capitolo nella cooperazione tecnologica e scientifica tra Nuova Zelanda e Unione europea e si rafforza la cooperazione internazionale nel campo della ricerca'', ha commentato Janez Potocnik, commissario europeo per la Scienza e la ricerca.
''Il legame con la ricerca europea e' molto importante per la Nuova Zelanda, visto che l'Unione europea investe fortemente in campi di ricerca importanti per il nostro futuro sviluppo economico e sociale'', ha affermato Pete Hodgson, ministro neozelandese per la Ricerca, la scienza e la tecnologia. Hodgson ha anche espresso il suo apprezzamento per la recente presidenza slovena dell'Ue e i suoi sforzi per far avanzare l'accordo.
A partire dal 1991, le relazioni Ue-Nuova Zelanda nel campo scientifico e tecnologico sono stati gestiti da un'Intesa di cooperazione scientifica e tecnologica (S&T). La firma di un accordo di cooperazione dovrebbe contribuire al rafforzamento dei legami di ricerca tra le due regioni. Il nuovo accordo entrera' in vigore in seguito a ratifica da ambedue le parti; ci si apetta che la procedura sara' conclusa entro la fine dell'anno.
L'accordo prevede la creazione di un Comitato per la cooperazione scientifico-tecnologica congiunto Ce-Nuova Zelanda, che si riunira' regolarmente per individuare le priorita' di ricerca comuni e programmare il lavoro futuro congiunto.
La nuova Zelanda ha anche recentemente ottenuto un finanziamento nell'ambito del Settimo programma quadro (7°PQ) per estendere il sostegno alla piattaforma 'Frenz' ('Facilitate research cooperation between Europe and New Zealand' - 'Agevolare la cooperazione di ricerca tra l'Europa e la Nuova Zelnda'), che mira a facilitare la cooperazione tra i ricercatori europei e neozelandesi.
La firma dell'accordo di cooperazione scientifica e tecnologica con la Nuova Zelanda porta il numero di accordi scientifici e tecnologici tra l'Ue e paesi terzi a un totale di 33. Attualmente sono in corso negoziazioni per firmare accordi simili con il Giappone e la Giordania.
Man mano che il progetto procedeva, essi hanno ricevuto le informazioni e la formazione necessarie per effettuare le proprie valutazioni sulla sicurezza e sul potenziale degli strumenti sviluppati.
Il progetto e' durato quattro anni e mezzo ed e' costato 18.418.000 euro, di cui 7,5 milioni di euro provenienti dal programma Euratom della Commissione europea, che ha la responsabilita' di garantire la fornitura equa e regolare di combustibili nucleari per la Comunita'.
 












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