Clima: in crescita il "Car Sharing" in Italia Se è vero che la popolazione oggi tenda a concentrarsi nelle aree urbane, è altrettanto vero che necessità e convenienze personali crescono e l'ambiente ne paga le conseguenze. L'urgenza con la quale oggi si fa fronte a tutti gli impatti di questo nuovo modo di vivere e, soprattutto, al cambiamento climatico e' alla base dell'interesse nei modelli alternativi di trasporto. Una delle soluzioni più innovative e promettenti e' il car sharing, basato sull'uso del veicolo da parte di più utenti e con diverse modalità: on demand, prepagato, self- service. Questa forma di autonoleggio riduce i consumi di carburante, il traffico su strada, l'inquinamento, i costi fissi di proprietà e soprattutto consente la creazione di una base sulla quale far crescere e accettare i veicoli elettrici (EV). In Italia sono oggi presenti circa 15 mila abbonati che si dividono circa 530 veicoli. Milano, Roma e Venezia sono le città in cui il servizio di car sharing e' piu' popolare. L'Italia è uno dei Paesi europei in cui esiste il supporto e la promozione statale di questi servizi. Nel 2000, il Ministero dell'Ambiente ha offerto 9.3 milioni di euro e ha creato l'associazione Iniziativa Car Sharing (ICS), responsabile per la promozione e l'amministrazione del car sharing in Italia. Tutti gli operatori di car sharing in Italia sono direttamente connessi alle compagnie di trasporto pubblico, cosa che consente una efficiente integrazione, una migliore cooperazione e promozione del sistema. Si stima che nel 2016 ci saranno in Italia circa 2.400 veicoli e 110.000 membri. "L'introduzione di questi servizi innovativi e l'incremente commercializzazione porterà ad una crescita del car sharing che si stima toccherà punte di circa 5.5 milioni di membri a livello europeo. Questi si divideranno l'uso di 77.000 veicoli nel 2016", ha spiegato Aswin Kumar, Senior Research Analyst dell'Automotive & Transportation Group di Frost & Sullivan in una nuova analisi intitolata "Vuoi risparmiare e far parte di una rivoluzione? Prova il car sharing!". Questo articolo fa parte di una nuova serie di ricerche di Frost & Sullivan intitolata Sustainable and Innovative Personal Transport Solutions – Strategic Analysis of Carsharing Market in Europe. Secondo Aswin Kumar, l'Italia rappresenta un ottimo esempio a cui altri Paesi, che mirano all'introduzione del car sharing, possono rifarsi: "Questo soprattutto per l'attivo incoraggiamento del trasporto sostenibile basato sul supporto finanziario, le soluzioni per il parcheggio pubblico, l'approccio centralizzato nella standardizzazione dei servizi e l'integrazione degli operatori di car sharing". Anche il supporto che il governo francese ha dato allo schema Paris Autolib' è l'esempio più evidente e cruciale del supporto statale e federale per il car sharing e una delle più importanti proposte nell'integrazione degli EV nel car sharing. Frost & Sullivan stima che dal 2012 uno su tre dei veicoli immessi nel sistema di car sharing in Europa sarà un veicolo a batteria elettrica e per il 2016 uno su cinque veicoli presenti nel parco car sharing sarà a batteria elettrica. Le case automobilistiche si stanno preparando alla minaccia rappresentata dal car sharing e si stanno trasformando in fornitori di servizi integrati per la mobilità. Grandi case come Peugeot e Daimler stanno per lanciare soluzioni integrate per la mobilità e promuoveranno il car sharing sia come opportunità per il branding e per cogliere le percezioni e le attitudini dei consumatori nei confronti dei veicoli immessi sul mercato. Il car sharing ha un fatturato potenziale di più di 2.6 miliardi di euro per il 2016 e la capacità di sostituire più di 1 milione di veicoli nel parco macchine europeo entro il 2016. "Con l'integrazione dei veicoli elettrici e la divisione dell'uso dell'automobile, questo mercato si trasformerà in una soluzione sostenibile e chiave per i consumatori europei", ha spiegato Kumar. La Francia e il Regno Unito saranno quasi certamente i mercati di maggior rilievo grazie alla presenza delle soluzioni di mercato più efficienti e del grande supporto statale nell'introduzione di questi servizi. "Nuovi servizi, nuovi gruppi target, l'integrazione di altri operatori di mercato e altre soluzioni, le nuove strategie di marketing che includeranno Web 2.0 e la diversità geografica contribuiranno alla differenziazione competitiva e saranno necessari al fine di evitare che il car sharing non rimanga un fenomeno di nicchia del tutto urbano", ha concluso Kumar.
|