Nucleare, preoccupazioni sull'affidabilità delle riserve di uranio E-mail
Le riserve di uranio mondiali stanno per ricevere grandi investimenti per campagnie di estrazione, ma le compagnie proprietarie di miniere di uranio cominciano a sollevare le preoccupazioni di una possibile carenza di combustibile nucleare. Le miniere di uranio provvedono circa il 60 per cento delle risorse richieste dalle industrie, e parte del carburante proviene da vecchie testate russe che vengono riprocessate. Tuttavia, la sicurezza di questo approvvigionamento è stata messa in discussione: un'analisi rilasciata dalla International Atomic Energy Agency e dalla Nuclear Energy Agency (NEA) la scorsa settimana ha rivelato che ci sono ancora 5,5 milioni di tonnellate di uranio che possono essere estratte a meno di 130 dollari per chilogrammo, dati contrastanti rispetto alle analisi del 2005, che parlavano di 4,7 tonnellate. "Le ragioni di questa fluttuazione nelle risorse è incerta" ha detto Michael Dittmar, fisico del CERN di Ginevra (Svizzera) che ha commentato le analisi rilasciate. "I dati e le previsioni sono insolite e lasciano pensare che non si tratti di dati del tutto affidabili". Nel frattempo, il prezzo dell'ossido di uranio è passato da 130 dollari per libbra nel 2007 ai 45 dollari per libbra di oggi. Jean Nortier, chief executive della compagnia mineraria canadese Uranium One, ha dichiarato: "I prezzi correnti non danno gli incentivi sufficienti per soddisfare la crescente domanda di uranio. Gli investitori non sanno quanti dei vecchi reattori verranno smantellati, e quando. Alcuni programmi di riprocessamento delle vecchie testate russe (come Megatons to Megawatt, che fornisce carburante per il 10 per cento del richiesta elettrica USA) termineranno nel 2013, e non sappiamo ancoea se saranno rimpiazzati" ha conlcuso.
 












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