Obesità: si diffonde a causa di geni alterati nell'utero |
Per arrivare a queste conclusioni i ricercatori hanno osservato in laboratorio che i topi geneticamente modificati per essere vulnerabili ai chili di troppo diventano piu' grassi di generazione in generazione. Un processo che pero' i ricercatori sono riusciti a fermare, sottoponendo le mamme a una dieta. In particolare, i topi gm sono stati divisi in due gruppi: uno composto da cavie nutrite normalmente, l'altro composto da topi nutriti con una dieta in grado di alterare il processo epigenetico grazie all'aggiunta di vitamine e di acido folico. Dai risultati della ricerca e' emerso che i topolini del primo gruppo sono ingrassati di generazione in generazione, mentre gli altri no. Quindi, i ricercatori oltre ad aver dimostrato che il rischio obesita' inizia gia' nel pancione della mamma, hanno scoperto come alterare questo processo ereditario. Secondo Robert Waterland, coordinatore dello studio, l'utero materno potrebbe alterare la funzione dei geni responsabili dello sviluppo di quella parte del cervello che controlla l'appetito. |
L'obesita' potrebbe diffondersi di generazione in generazione. Infatti, alcune sostanze chimiche presenti nell'utero delle mamme in sovrappeso sembrerebbero alterare i geni dei figli, a rischio obesita' anche una volta diventati adulti. A rivelarlo e' stato un gruppo di ricercatori del Baylor College of medicine di Houston (Texas) in uno studio pubblicato sulla rivista International Journal of Obesity