Batiscafi russi scendono nel Baikal E-mail

Dopo aver raggiunto a 4.500 metri di profondità sui fondali del Polo Nord, ora i due batiscafi russi “Mir1” e Mir2”, sono scesi sulle profondità del lago Baikal, nel cuore della Siberia. Per appena un soffio non sono riusciti a battere il record di immersione in acque dolci, raggiunto sempre sul Baikal da un altro batiscafo russo. La profondità massima raggiunta dai due batiscafi è stata infatti di 1.580 metri. Nel 1991 l’altro batiscafo russo aveva toccato la quota di 1.637 metri. L’obiettivo dei due Mir era quello di arrivare a quota 1.680, la massima profondità raggiunta dal Baikal. Ma non è stato possibile. Anatoli Sagalevic, capo del Mir 1 ha detto di aver camminato rasente il fondo alla ricerca di un posto più profondo, ma senza successo.  Gli equipaggi dei due scafi sono fiduciosi: sono in programma un’altra decina di tuffi, e la falda tettonica che attraversa il lago - la maggiore riserva di acqua dolce del pianeta, il 20% del totale- potrebbe ancora riservare sorprese.

“Può darsi che non si sia ancora riusciti a raggiungere il punto più profondo - ha detto l’oceanografo Artur Cilingarov, capo della missione Baikal - ma non è molto importante. Quel che conta è il successo dell’immersione, e la raccolta di campioni. Abbiamo visto microscopici gamberi sul fondo”.

L'avventura nel 'Mare Sacro', come gli autoctoni chiamano il Baikal, è stata ritardata in questi giorni da improvvise tempeste caratteristiche di quel microclima, e solo oggi il bel tempo ha permesso l'immersione.

Come era stato per la spedizione polare, fatta per confermare le rivendicazioni russe su buona fetta della calotta e sui ricchi giacimenti dei fondali, la spedizione nel Baikal non è priva di risvolti economici: i due Mir dovranno esaminare diversi punti (si prevedono oltre 160 immersioni in due anni) anche per valutare la presenza - già indicata dagli scienziati - di riserve di idrocarburi. Il Baikal ha caratteristiche uniche: l'ossigenazione negli strati superficiali è altissima, al 75%, e, a differenza di altri grandi laghi, permette la vita anche sotto i 300 metri. Sui fondali, vicino alle tante sorgenti idrotermiche, sono stati identificati batteri il cui metabolismo è basato sul metano. Il lago conta ben 27 specie endemiche, fra cui la più nota è la foca d'acqua dolce (Pusa sibirica il nome latino). Ha ben 336 immissari, una superficie di 31.500 chilometri quadri, è lungo 636 chilometri e largo in media 48 chilometri, si espande di due centimetri l'anno, tanto che secondo gli scienziati entro un milione di anni potrebbe ricongiungersi all'Oceano. E resta il lago più profondo del mondo.

 












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