In Europa tirano solo le auto ibride E-mail
Scritto da Frost & Sullivan   
Giovedì 16 Ottobre 2008 11:58
La maggior parte dei consumatori europei conta su una serie di opzioni finanziarie per poter acquistare una nuova autovettura. Inoltre, piu' di due terzi di consumatori dell'Unione Europea ha gia' pagato il proprio veicolo tramite carta di credito o prestito. E anche se questo trend continuera' ad essere prevalente nell'acquisto delle auto, la attuale crisi del credito ridurra' le vendite dei nuovi veicoli tra il 4 e il 7 per cento.
E' quanto emerge da una ricerca condotta da Frost & Sullivan, la societa' di consulenza globale con sedi in tutto il mondo, che ha voluto tastare l'umore dei consumatori riguardo al'acquisto di una nuova auto. Le domande sono state poste a 1840 consumatori di diversi Paesi europei fra cui Francia, Regno Unito, Germania, Italia e Spagna. "La corrente crisi creditizia offre prospettive difficili per l'industria automobilistica - spiega Aswin Kumar, analista ricercatore di Frost & Sullivan -. Il 2008 e' stato un anno di luci e ombre per tutte le case automobilistiche. La crescita nel settore dei veicoli ibridi a seguito del balzo astronomico del prezzo del petrolio e' controbilanciata da un crollo nella vendita delle vetture di tipo tradizionale. Questo ridotto accesso alle fonti finanziarie potrebbe essere per alcune case automobilistiche la goccia che fa traboccare il proverbiale vaso".
Piu' della meta' (il 54 per cento) dei consumatori considera il tasso di interesse quale fattore principale nella decisione di acquisto del nuovo veicolo.  E di questi tempi le divisioni finanziarie delle case automobilistiche avranno molte difficolta' nell'elargire credito con facilita'. Infatti, oggi i consumatori trovano poco incentivo nelle opzioni finanziarie offerte dalle case automobilistiche vista la scarsa offerta di soluzioni finanziarie competitive.
"La difficile situazione economico-finanziaria degli Stati Uniti - aggiunge l'analista di Frost & Sullivan -, rendera' molto difficile per fornitori e  concessionari conseguire buoni margini di profitto, e vedra' piu' in difficolta'  i fornitori marginali e i concessionari indipendenti. In genere, i concessionari non avranno molte opzioni di finanziamento con le quali attirare nuovi clienti".
La maggior parte delle case automobilistiche ha gia' tagliato i target di produzione per l'anno in corso e molti stanno avendo difficolta' a vendere. I giganti dell'auto come Toyota, Honda e BMW sono in condizioni migliori visto che le loro divisioni finanziarie sono meglio finanziate e hanno un credit rating migliore delle grandi di Detroit. Il finanziamento statale delle case cinesi e indiane funge da scudo protettivo per queste ultime (come nel caso di SAIC e Maruti), supportate anche da migliori influssi di cassa (come nel caso di Tata Motors, una divisione del conglomerato Tata). Le istituzioni bancarie stanno restringendo l'accesso al finanziamento ad un selezionato gruppo di consumatori al fine di evitare la bancarotta e anche il fenomeno del leasing sta scomparendo dalle concessionarie.
"L'intero sistema industriale dell'automobile - spiega Kumar - necessita disperatamente di una rivoluzione e di danaro. Con un sufficiente supporto del governo, l'industria automobilistica statunitense riuscira' a uscire da questa tempesta finanziaria anche se in tempi piu' lunghi del previsto. Il previsto prestito di 25 miliardi di dollari per l'industria automobilistica americana servira' alla produzione di veicoli a basso consumo energetico, anche se fara' poco a risollevare la crisi di confidenza del consumatore".
Le case automobilistiche faranno tutto il possible per risollevarsi da questa crisi di proporzioni ingenti. Questa trasformazione le portera' a produrre veicoli a basso consumo energetico e una maggiore enfasi tra fornitori e produttori sara' posta nelle tecnologie "verdi" tese a ridurre la dipendenza nei confronti dei combustibili tradizionali. Questa metamorfosi e' inevitabile ma la questione fondamentale e' legata ai tempi necessari.
 












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