Cambiamenti climatici meno costosi con investimenti mirati in ricerca E-mail
Scritto da Valentina Arcovio   
Venerdì 21 Agosto 2009 17:13
I costi per adeguarsi ai cambiamenti climatici potranno essere ridotti del 20 per cento in tutto il mondo se si faranno oggi degli investimenti mirati nella ricerca. Sono queste le conclusioni di uno studio condotto da scienziati del Regno Unito sulle previsioni dei cambiamenti di temperatura, pubblicati sul Bulletin for the American Meteorological Society e riportati dal notiziario europeo Cordis.
La ricerca fornisce alla società soluzioni ai problemi cui si trova di fronte oggi. Ci può anche fornire le informazioni sulla base delle quali predisporre misure per evitare i problemi cui potremmo andare incontro in futuro. A questo riguardo, gli enti che elargiscono finanziamenti come la Commissione europea hanno un impegno chiaro volto a sostenere la ricerca e trasformare le nuove scoperte in prodotti e servizi che arrecano beneficio alla società.
Nel corso degli ultimi vent'anni, il fenomeno dei cambiamenti climatici, sia le trasformazioni che stanno già avvenendo che quelle previste a breve e lungo termine, è stato ben documentato nei confronti del pubblico. I governi, gli enti finanziatori e i ricercatori di tutto il mondo hanno concentrato sempre di più la loro attenzione su questa sfida globale.
Ma quanto è preciso questo argomento? Vista la natura delle previsioni, è necessario ridurre l'incertezza su ciò che succederà e non succederà in futuro.
I risultati dello studio condotto da scienziati del National Centre for Atmospheric Science suggerisce che gli investimenti nelle scienze del clima possono ridurre tale incertezza, rendendo possibile una risposta più precisa e mirata. Questo, a sua volta, ridurrebbe il fardello finanziario relativo all'adattamento ai cambiamenti del pianeta nel lungo termine.
Secondo i co-autori della relazione, Ed Hawkins e Rowan Sutton, "poiché i costi di adattamento sono molto alti, e una maggiore incertezza sul clima futuro comporterà probabilmente maggiori costi di adattamento, ridurre l'incertezza delle previsioni climatiche ha un valore economico potenzialmente enorme".
Il team ha usato un insieme di modelli climatici per identificare le cause principali di incertezza nelle previsioni di cambiamenti delle temperature regionali. Sebbene studi simili siano già stati condotti in passato, questa ricerca rappresenta la prima fatta su scala regionale in tutto il mondo.
Secondo gli scienziati ci sono tre fonti principali di incertezza nelle previsioni climatiche: la variabilità interna (le fluttuazioni che emergono naturalmente e non in conseguenza degli interventi umani), l'incertezza dei modelli (modelli diversi simulano cambiamenti climatici diversi) e l'incertezza degli scenari (per es. l'incertezza sulle future emissioni di gas serra). I risultati rivelano che la variabilità interna e l'incertezza dei modelli saranno le fonti principali per tutte le regioni nel corso dei prossimi 40 anni.
"Il nostro lavoro - ha detto Hawkins - suggerisce che gli investimenti nelle osservazioni degli oceani, per esempio, e il loro uso per stabilire le condizioni iniziali dei modelli climatici e per verificare le previsioni, potrebbero dare le migliori ricompense in termini di modelli e previsioni climatiche più precisi per il prossimo periodo da 5 a 50 anni. Solo dopo il 2050 la principale incertezza consisterà nelle future emissioni di gas serra ancora sconosciute".
 












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