Luglio fresco e calura in agosto, le previsioni del CNR per l'estate 2009 E-mail
Scritto da Emanuele Perugini   
Mercoledì 10 Giugno 2009 13:37

L'estate che si sta affaccinado alle porte sarà catterizzata da un bimestre giugno-luglio più fresco soprattutto al Nord e precipitazioni sopra la media sulle coste tirreniche e in Sardegna mentre per agosto è prevista invece una moderata anomalia termica con temperature superiori alla media sulle regioni centro–settentrionali, associate ad assenza di precipitazione. Sono queste le previsioni elaborate dall'Istituto di biometereologia (Ibimet) del CNR di Firenze e presentate da Massimiliano Pasqui e Jacopo Primicerio, in un articolo pubblicato sul settimanale del CNR "Almanacco della Scienza". "Innanzitutto scrivono i due ricercatori dell'Ibimet -  è opportuno distinguere in due parti la stagione estiva: il bimestre giugno–luglio e il successivo mese di agosto. Il mese di giugno è previsto nella norma climatica su tutto il territorio nazionale italiano sia per quanto riguarda la precipitazione che la temperatura. Per luglio sono previste temperature debolmente al di sotto delle medie sulle regioni centro-settentrionali, con precipitazioni superiori alla norma sul versante tirrenico e sulla Sardegna. Nella norma sulle rimanenti regioni italiane. Per agosto è prevista invece una moderata anomalia termica con temperature superiori alla media sulle regioni centro–settentrionali, associate ad assenza di precipitazione. Condizioni climatiche nella norma sul resto del Paese".

"Per quanto riguarda il mese di agosto - spiegano ancora i deu ricercatori - bisogna aggiungere però che la variabilità atmosferica della fine dell’estate sul Mediterraneo dipende fortemente anche da come si svilupperà la stagione monsonica africana nord equatoriale durante i prossimi mesi di giugno e luglio. E’ evidente quindi che dovremo aspettare ancora qualche tempo per avere le nuove stime di quest’ultima parte dell’estate con un’attendibilità superiore fornite dal nostro sistema di previsioni che fortunatamente non va in vacanza".
La possibilità di prevedere per alcuni mesi il comportamento dell’atmosfera e dell’oceano rappresenta una delle sfide scientifiche più impegnative e affascinanti degli ultimi anni. Conoscere, infatti, con un anticipo di un mese o di una stagione, quali saranno le condizioni climatiche più probabili di temperatura e precipitazione porterebbe a un notevole miglioramento nella programmazione di numerose attività produttive umane quali le pratiche agricole, la gestione della risorsa idrica, sia per usi civili sia industriali,la conduzione al meglio delle situazioni di criticità o di specifiche vulnerabilità di un territorio. Nel settore atlantico europeo, per la natura intrinseca dei meccanismi climatici che lo caratterizzano, questa attività è piuttosto difficoltosa.
Da alcuni anni l’Istituto di biometeorologia (Ibimet) del Cnr ha impegnato notevoli sforzi nello sviluppare sistemi di previsione originali a lunghissimo termine, mensile e stagionale, sia per il bacino del Mediterraneo che per la regione africana nord equatoriale del Sahel e golfo di Guinea (Seasonal Forecast).
"Bisogna chiarire però - spiegano i due ricercatori fiorentini - due importanti aspetti riguardanti l’informazione associata alle previsioni stagionali: il primo è rappresentato dal fatto che viene previsto il comportamento ‘lento’ dell’atmosfera calcolato per una determinata scala temporale, ad esempio il mese o la stagione trimestrale. Si cerca cioè di valutare i campi atmosferici, come temperatura e precipitazione, espressi attraverso il loro valore medio mensile o stagionale. Siamo quindi ben distanti dalla variabilità meteorologica giornaliera o settimanale, sicuramente più vicina alla percezione comune, ma impossibile da prevedere così in anticipo. Si è soliti poi esprimere questi come anomalie rispetto al valore climatico di riferimento, calcolato su base almeno trentennale.
Il secondo importante aspetto che deve essere rilevato, ben più profondo e complesso, è la possibilità concreta di prevedere il comportamento del clima, per quanto a scala mensile o trimestrale, con alcuni mesi di anticipo. L’informazione che i sistemi di previsione stagionale cercano di ricostruire è infatti solo una parte di quella necessaria a ottenere una previsione attendibile dei campi atmosferici.
Partendo da alcuni meccanismi climatici noti che determinano il comportamento dell’atmosfera nel settore atlantico–europeo e modellizzando matematicamente la loro mutua interazione, è stato sviluppato all’Ibimet-Cnr un sistema di previsioni mensili e stagionali che, intorno alla metà di ogni mese, calcola le anomalie di precipitazione, geopotenziale e la temperatura in quota (a 850hPa) per i tre mesi successivi.

 












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