Al via terza fase del progetto "Terrafirma" contro catastrofi naturali E-mail
Scritto da Valentina Arcovio   
Martedì 16 Marzo 2010 12:38

Idrogeologia, tettonica attiva e inondazioni. E' su queste tre tematiche che si concentrera' la terza fase del progetto Terrafirma, la cui presentazione e' in corso presso l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) a Roma. Il primo progress meeting di questa fase continuera' anche domani.
L'obiettivo del progetto e' quello di creare un servizio a livello europeo per la disseminazione di informazioni riguardo l'identificazione e la quantificazione dei movimenti superficiali della Terra, che ha come ultimo fine la mitigazione della pericolisita' e del rischio per le popolazioni, gli edifici e le infrastrutture. Terrafirma fornisce supporto alle varie protezioni civili, all'oganizzazione e alla gestione delle emergenze, alle autorita' costiere, come anche agli enti coinvolti nella gestione delle reti stradali e ferroviarie, combinado l'informazione estratta dalla tecnologia satellitare radar ed analisi fatte da esperti per la mitigazione del rischio geologico. 


''Terrafirma sfrutta le tecnologie spaziali per fornire mappe di spostamento del terreno estremamente accurate, per l'identificazione e la mitigazione della pericolosita' geologica. Questa terza fase del progetto sara' sviluppata sull'esperienza maturata dagli utenti negli ultimi cinque anni'', ha detto Philippe Bally della European Space Agency (Esa). A causa dei cambiamenti climatici, la frequenza dei disastri naturali vedra' un aumento nei prossimi anni, creando un forte bisogno della conoscenza dei pericoli naturali per prepararsi a questa nuova realta'. Questo servizio europeo fornisce informazioni collegate ai movimenti del terreno e informazioni aggiornate sui rischi naturali. Terrafirma e' supportato dall'iniziativa GMES dell'Esa, coinvolge piu' di 20 esperti nel campo dell’osservazione della terra, sorveglianza geologica e specialisti in terremoti, inondazioni, frane ed idrogeologia.
Il progetto avra' una durata di tre anni per un costo complessivo di 3,2 milioni di euro. Terrafirma coinvolge altri partner italiani, come Tele-Rilevemento Europa (TRE) e l'Universita' degli Studi di Firenze (UNIFI). La missione principale dell'INGV e' il monitoraggio dei fenomeni geofisici nelle due componenti fluida e solida del nostro pianeta. All'ente e' stata affidata la sorveglianza della sismicita' dell'intero territorio nazionale e dell'attivita' dei vulcani italiani attraverso reti di strumentazione tecnologicamente avanzate, distribuite sul territorio nazionale o concentrate intorno ai vulcani attivi. L'INGV opera in stretto contatto con il Ministero dell'Universita' e della Ricerca (MiUR) e ha legami privilegiati con il Dipartimento della Protezione Civile e con le altre autorita' preposte alla gestione delle emergenze, sia a scala nazionale che a scala locale. La TRE e' specializzata in servizi di elaborazione dati satellitari SAR (Synthetic Aperture Radar). Il Dipartimento di Scienze della Terra dell’'Universita' di Firenze contribuisce al progetto con interpretazioni fatte da esperti nel campo dell'idrogeologia e delle frane.

 












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