Nucleare: Edison cerca siti idonei in Italia E-mail
Scritto da Emanuele Perugini   
Giovedì 18 Dicembre 2008 18:55
Anche se la discussione della legge sul ritorno al nucleare in Italia continua a slittare, le aziende cominciano a fare i primi passi concreti. Prima di tutte è Edison che ha deciso di avviare una esplorazione a livello nazionale per avere il prima possibile una mappa dei siti potenzialmente idonei ad ospitare un nuovo impianto nucleare. La società guidata da Umberto Quadrino ha infatti affidato a Sergio D’Offizzi, amministratore unico della società di consulenza Energies Large Alternatives (ELA) l’incarico di setacciare la penisola in lungo e in largo e di selezionare tutti i siti che, stando alle direttive internazionali, potrebbero essere idonei ad ospitare una centrale nucleare. “Al momento – spiega D’Offizi – il nostro non può essere altro che un lavoro preliminare. Prima di arrivare ad avere una lista di siti realmente idonei dobbiamo aspettare di vedere quali saranno i criteri adottati dal governo e dalla nuova agenzia per la sicurezza del nucleare che deve essere ancora approvata dal senato. L’ipotesi sulla quale stiamo lavorando è di un piano di circa 15mila Megawatt elettronucleari distribuiti in dieci reattori su cinque centrali, due reattori per ogni centrale”. Intanto però lo studio sulla caratterizzazione delle aree italiane va avanti. “I criteri che stiamo seguendo per la nostra ricerca – ha aggiunto D’Offizzi, ingegnere con un passato alla Sogin – sono quelli che sono stati stabiliti dall’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (Aiea), e dalle altre autorità internazionali. Sono gli stessi che presumibilmente saranno adottati anche in Italia”. Al momento si tratta di una ricerca a maglie larghe dalla quale risulta che i siti potenzialmente idonei sono “parecchie decine”, anche se pensare di ripartire da quelli che hanno già ospitato degli impianti nucleari potrebbe non essere sempre una strada attualmente praticabile. “Da quando sono state realizzate negli anni ’60 e 70 le prime centrali nucleari italiane sono cambiate molte cose. Prima fra tutte le regole applicate a livello internazionale per la sicurezza degli impianti non sono più quelli che valevano allora. Anche la situazione dei diversi siti è poi cambiata soprattutto in termini di densità di popolazione residente”. Di tutte le vecchie centrali (Latina, Garigliano, Caorso, Trino e Montalto) solo il sito di Montalto di Castro ad una prima lettura sembra aver mantenuto integri i suoi criteri di idoneità. “Montalto è il sito idoneo per eccellenza, rispecchia infatti tutti i criteri definiti dalle autorità” spiega D’Offizzi. Senza però conoscere nel dettaglio i criteri che saranno adottati in Italia “non si può ancora parlare di siti idonei”. La definizione dei criteri per l’individuazione dei siti, stando a quanto previsto dalla legge delega in materia di nucleare dovrebbe essere presa dal governo entro il prossimo mese di giugno, ma la legge delega che attribuisce questo mandato al Ministero dello Sviluppo Economico continua a subire rinvii. Proprio ieri infatti la Commissione Attività Produttive del Senato ha deciso di spostare il termine per la presentazione degli emendamenti al prossimo 15 gennaio. Inizialmente il termine per la presentazione degli emendamenti era stato previsto per il 12 dicembre prossimo, proprio al limite della chiusura del Parlamento per le vacanze natalizie. Poi la decisione di spostare il termine di presentazione degli emendamenti alla riapertura delle Camere, prevista appunto il prossimo 15 gennaio. La discussione in sede di Commissione al Senato avverrà intorno alla fine del prossimo mese, mentre in Aula il testo sul nucleare non arriverà prima del mese di febbraio.
 












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