E' uno degli enigmi più affascinanti dell'archeologia. Una macchina complessa rinvenuta all'interno di un relitto affondato più di 2000 ani fa al largo dell'isola greca di Antichitera. Un meccanismo complicato fatto da ingranaggi sofisticati che solo dopo attente e delicate analisi gli scienziati hanno potuto decifrare. Fino ad oggi si riteneva fosse la quintessenza della tecnologia dell'antica Grecia all'epoca del suo massimo splendore intellettuale. Ora invece nuove analisi e nuove ricerche rivelano in una interessante articolo pugglicato da Nature, che in realtà la macchina non era greca ma Babilonese, e che quel congegno diviso in giorni gradi e mesi dove scorrono e si intrecciano le orbite dei pianeti, della Luna e del Sole, non è la rappresentazione del cosmo dei greci antichi, ma semmai lo strumento che l'ha ispirata. Invitiamo a leggere l'articolo di Nature. E' in inglese.