La missione SoRa dell'Asi (Scheda)
Scritto da Agenzia Spaziale Italiana   
Giovedì 02 Luglio 2009 17:28

SORA, un progetto sviluppato e coordinato dall'Agenzia Spaziale Italiana (Asi), prende il nome dalle iniziali di 'Sounding Radar', ovvero un particolare tipo di radar capace di penetrare in profondita' nel suolo o nel ghiaccio. L'Italia e' il paese detentore di questa avanzata tecnologia: italiani sono infatti gli strumenti scientifici attualmente impiegati per l'esplorazione del sottosuolo di Marte nelle missioni Mars Express dell'Esa e Mro della Nasa.
Tuttavia, per comprendere appieno il dettaglio dei dati che ci vengono da un suolo le cui caratteristiche sono ancora poco note, e' necessario provare questi strumenti in un ambiente conosciuto, ovvero la nostra Terra.
Il gruppo scientifico di Sora, guidato di geologi dell'IRSPS dell'Universita' D'Annunzio e dagli ingegneri dell'Universita' La Sapienza di Roma - Infocom, ha selezionato come analogo terrestre, ossia ambiente con caratteristiche simili al suolo marziano, le calotte polari e in particolare quella della Groenlandia dove si ha l'alternanza di diverse tipologie di suoli ghiacciati che vanno dal permafrost ai ghiacciai profondi.
Lo strumento radar e' stato progettato e costruito dal consorzio della Seconda Universita' di Napoli, Corista, sotto la supervisione di Thales Alenia Space–Italia. Ha caratteristiche operative simili a quelle di Sharad, il radar italiano montato a bordo della missione Mro, ma con una frequenza di lavoro superiore per tener conto delle diverse condizioni osservative non ultimo la distanza tra lo strumento e la superficie terrestre.
Sora volera' con un Pallone stratosferico dell'Asi all'interno di una gondola, ovvero l'equivalente di un satellite, specificamente progettata e realizzata dal Cisas - Universita' di Padova, che oltre a garantire il funzionamento e il controllo dello strumento fornisce anche i dati di volo. La gondola e' stata costruita in modo tale da consentire il recupero dello strumento anche in condizioni estreme o in mare.
Il pallone, un enorme struttura di 120 metri di diametro e un volume maggiore della cupola di S. Pietro, subito dopo il lancio si sollevera' fino a 38 mila metri di altezza e spinto dai venti stratosferici volera' in direzione della Groenlandia. Finito il sorvolo, piu' o meno all'altezza del 80 parallelo nord, un telecomando dalla base di lancio ne consentira' la separazione e la discesa con paracadute a terra. A quel punto un piccolo team di recupero si rechera' sul punto di atterraggio con un elicottero per prendere le memorie di bordo e riportare in sicurezza i dati acquisiti dal radar.
I dati di Sora saranno a quel punto analizzati dagli scienziati italiani e confrontati con quelli che riceviamo da Marte per cercare di risolvere l'enigma ancora aperto sulla natura dei materiali degli strati sottosuperficiali osservati sul pianeta rosso. Un risvolto importante di questa ricerca, piu' vicino a noi, e' anche quello di misurare lo spessore della calotta di ghiaccio della Groenlandia la cui conoscenza su vasta scala puo' avere un valore importante nel panorama della comprensione degli effetti legati al Global Warming.
Oltre all'esperimento principale sono ospitati a bordo della navicella altri tre piccoli esperimenti italiani Duster che collezionera' polveri stratosferiche di origine extraterrestre, Isa che e' un prototipo di un sensibilissimo accelerometro che si sta sviluppando per la missione europea a Mercurio Bepicolombo, e Siderale dedicato alla verifica di un sensore per applicazioni astrofisiche nel campo delle alte energie.


 

 












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