Fisica: scoperta bosone rinforza il modello con cui leggiamo l'Universo
Scritto da Stefano Pisani   
Lunedì 02 Luglio 2012 19:41

Roma, 2 lug. - Le ore per il bosone di Higgs sembrano contate. Se fossero confermate le indiscrezioni che ieri sera sono state diffuse da Agi, che la caccia alla cosiddetta 'particella di Dio', ritenuta responsabile della massa di tutti i corpi esistentii, potrebbe essersi conclusa con un successo.  ''Mi aspetto che mercoledì venga data la notizia che c'e' un risultato statisticamente significativo che indichi la scoperta di un bosone con una massa introno ai 125 GeV/c^2, una massa non molto alta, ma nel range di quelle aspettate'' ha spiegato Marco Napolitano, Ordinario di Fisica nucleare e subnucleare dell'Universita' ''Federico II'' di Napoli. Si tratta di una indicazione che il Cern aveva fornito gia' l'anno scorso, ma con una precisione statistica che non era ancora completa, dato che non era ancora stata analizzata tutta la massa di dati raccolta fino a quel momento. Ora, dopo 18 mesi di lavoro nel grande acceleratore di particelle Large Hadron Collider (Lhc), si sarebbe raggiunta una certezza che oscilla fra il 99 e il 99,9 per cento. ''L'evidenza statistica adesso e' molto piu' pregnante, il significato statistico e' molto migliorato. A dicembre si parlava di un certo segnale con una accuratezza statistica nell'ordine di un paio di 'deviazioni standard', che non e' considerata accettabile in ambito scientifico per essere certi di trovarsi di fronte a una scoperta. Adesso, da quel che so, si e' raggiunta una accuratezza di 4-5 deviazioni standard, e la comunita' scientifica ormai ormai da' per certa la scoperta'' commenta Napolitano.  Gli esperimenti che danno la caccia al bosone sono due: si tratta di Atlas (A Toroidal LHC ApparatuS) e di Cms (Compact Muon Solenoid), esperimenti di carattere generale, che registrano i risultati dell’interazione protone-protone ad altissima energia che avvengono all'interno dell'acceleratore Lhc.  ''Gli apparati sono costruiti intorno alla regione di interazione dei fasci e riescono a vedere un gran numero di particelle cariche, oppure anche fotoni. Viene analizzato un gran numero di eventi alla ricerca di eventi di produzione del bosone, che una volta prodotto si puo' manifestare con diversi tipi di segnature sperimentali, e vengono analizzate quelle 'tracce' nelle quali il bosone e' atteso'' continua Napolitano. Ma cosa significherebbe la conferma dell'esistenza del bosone di Higgs?.

''Esiste un costrutto teorico, chiamato Modello Standard delle interazioni fondamentali, in particolare elettrodeboli e forti, che e' stato costruito a partire da certi principi. Questo Modello finora ha funzionato benissimo, ed e' riuscito a spiegare una serie di osservazioni sperimentali che erano ben note. All'interno del Modello c'e' un settore, il Settore di Higgs, ossia il meccanismo con il quale il modello descrive la generazione della massa delle particelle che entrano nel modello. Questo meccanismo, che e' cruciale all’interno della teoria, richiede l'esistenza del bosone di Higgs. Esso prevede che esiste almeno una particella non osservata la cui esistenza e' legata al meccanismo col quale tutte le particelle acquistano massa. Aver scoperto il bosone significa aver trovato il tassello fondamentale che da' validita' a tutto il costrutto teorico del Modello Standard'' spiega Napolitano.

 












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