Ormai manca davvero poco all'arrivo della transazioni bancarie a prova di pirati informatici. La fisica quantistica offre infatti un sistema di crottografia dei dati che è impossbile da intercettare e decrittare. Oggi a Trento un convegno per presentare le ultime novità su questo tema affascinante. Abbiamo raccolto l'intervista ad uno dei principali esperti di questo settore: si chiama Tommaso Calerco, è italiano ma insegna in Germania.

Che cosa è la crittografia quantistica? 
E’ un metodo per trasmettere informazioni riservate senza alcuna possibilita’ di intercettazione, perche’ la sua sicurezza e’ garantita dalle leggi della natura (l’impossibilita’ di copiare uno stato quantistico) invece che dalla difficolta’ di risolvere certi problemi matematici, come avviene invece in tutti i sistemi di crittografia attualmente utilizzati.

E' una vostra specifica realizzazione oppure si tratta di uno dei tanti progetti in fase di sviluppo?
E’ una specifica realizzazione di diversi progetti finanziati dalla Commissione Europea e da agenzie nazionali. Nell’ottobre scorso a Vienna e’ stata effettuata la prima dimostrazione europea di una rete di crittografia quantistica integrata; da alcuni anni a Ginevra opera la ditta idQuantique, che vende sistemi di crittografia quantistica pronti all’uso (sempre nell’autunno scorso, i loro dispositivi sono stati usati dal governo cantonale di Ginevra per la trasmissione dei dati elettorali nelle ultime elezioni)

Sono in corso sperimentazioni su carte di credito in circolazione? In Italia?
Le sperimentazioni non riguardano ancora prodotti per il consumatore come le carte di credito, ma la sicurezza dei canali di comunicazione interbancari.

Quali sono le banche interessate a questo tipo di sistemi? 
Di solito le banche preferiscono tenere riservate queste informazioni, ma le posso dire che diverse banche tra le piu’ comuni si stanno interessando a questi sistemi. Il primo esperimento in Italia e’ stato effettuato dall’Universita’ di Camerino coinvolgendo la Banca Popolare di Ancona

Quali sono gli ostacoli all'applicazione della crittografia quantistica?
L’ostacolo principale e’ la decoerenza, cioe’ il deterioramento dell’informazione quantistica trasportata dai fotoni in fibra ottica, che non possono percorrere distanze superiori ad un centinaio di chilometri senza cancellare i dati. Per questo occorre sviluppare ripetitori quantistici che consentano di raggiungere distanze molto piu’ lunghe.

Quando pensa che il sistema diventerà realtà per ciascuno di noi?
Perche’ questo avvenga, occorre superare l’ostacolo della distanza citato sopra. Canali quantistici fino ad un centinaio di chilometri sono gia’ una realta’, ma questo ha necessariamente applicazioni limitate come la sicurezza interbancaria. I ripetitori quantistici invece sono ancora in fase di sviluppo in laboratorio. Una volta che saranno realizzati in modo utilizzabili al di fuori dei laboratori (non prima di dieci anni), si potra’ fare il salto di qualita’ ad una diffusione generale della comunicazione quantistica.

Quale altre applicazioni di interesse comune?
La crittografia quantistica e’ solo una delle tecnologie quantistiche che potranno rivoluzionare la societa’ dell’informazione. Ulteriori applicazioni delle proprieta’ della fisica quantistica riguardano la computazione quantistica (con lo sviluppo di calcolatori immensamente piu’ potenti di quelli oggi concepibili con le tecnologie classiche), la simulazione quantistica (utilizzo di reticoli di atomi o ioni per lo studio di proprieta’ di materiali e composti chimici complessi, non simulabili su calcolatori classici), la metrologia quantistica (con lo sviluppo di metodi di misura di grandezze fisiche con precisione senza precedenti ed applicazione, ad esempio, in futuri sistemi GPS ultraprecisi).