Studio, si ascolta meglio se si percepiscono soffi sul collo e sulle mani E-mail
Venerdì 27 Novembre 2009 13:00

Non si comunica solo con le parole, ma anche con il fiato e i soffi. O almeno, si riesce a farsi comprendere meglio, come ha rivelato un nuovo studio pubblicato su Nature: si riesce ad identificare più correttamente il suono delle sillabe se chi le pronuncia soffia sul nostro collo o sul palmo della nostra mano. A scoprirlo sono stati i ricercatori dell'University of British Columbia di Vancouver, Canada, che hanno compiuto degli esperimenti mirati a verificare se le sensazioni tattili possono influenzare il nostro udito. "Quello che vediamo coi nostri occhi può modificare la percezione dei suoni" ha spiegato Bryan Gick, ricercatore a capo dello studio. "Se ad esempio ascoltiamo la sillaba 'ba' mentre osserviamo qualcuno dire 'ga', l'effetto finale è che percepiamo la sillaba 'da'. Volevamo scoprire se anche le sensazioni tattili, come sentire qualcuno che soffia su di noi, hanno lo stesso effetto". I ricercatori hanno fatto ascoltare a dei volontari delle sillabe difficili da distinguere. Durante alcune di esse, i ricercatori hanno soffiato degli sbuffi d'aria sul loro collo o sul palmo delle mani. "Nonostante i volontari non riuscissero a percepire i soffi, riuscivano ad identificare più correttamente le sillabe che vengono effettivamente pronunciate soffiando, come 'pa' e 'ta' durante i soffi" ha detto Gick. "I soffi venivano effettivamente usati per comprendere i suoni. Questa scoperta potrebbe avere delle applicazioni: ad esempio, delle cuffie progettate per soffiare aria in modo da migliorare la comunicazione in situazioni in cui molto rumore potrebbe distrubare la comprensione dei suoni. Sarebbero ottime per i piloti d'aereo" ha concluso.  
 












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