Il sonno e' sempre stato ritenuto importante per la formazione della memoria. Diversi studi hanno suggerito in precedenza che dormire permette al cervello di consolidare e immagazzinare le memorie, e uno studio condotto da ricercatori della Rutgers University di Newark (Gran Bretagna) e del Collége de France di Parigi ha per la prima volta identificato il meccanismo con cui cio' avviene. ''Durante la fase del sonno profondo si verificano frequentemente degli eventi cerebrali particolari'', ha spiegato Gyorgy Buzsaki, primo autore dello studio pubblicato sulla rivista Nature Neuroscience. ''Questi eventi, chiamati 'sharp wave ripples', trasferiscono le informazioni immagazzinate - ha continuato - in una zona del cervello chiamata ippocampo alla neurocorteccia cerebrale. E' qui che vengono immagazzinate, per formare la memoria a lungo termine''. Un meccanismo che avviene principalmente durante il riposo, e che permette quindi di consolidare le informazioni raccolte durante il giorno in maniera stabile. ''Le 'sharp wave ripples' sono oscillazioni intense e compresse, una sorta di forte rumore che puo' essere 'udito' dalla neurocorteccia'', ha spiegato Buzsaki. ''Queste onde segnalano alla neurocorteccia di immagazzinare le informazioni. La loro intensita' e frequenza - ha concluso - determina quanto una memoria e' vivida e quanto potra' essere ricordata a lungo''.