Le azioni e i giudizi morali sono influenzati dal momento E-mail
Scritto da Valentina Arcovio   
Venerdì 15 Maggio 2009 15:51

La nostra morale non e' sempre obiettiva e costante come invece si puo' pensare. Infatti, tanto piu' un evento e' vicino tanto piu' la morale vacilla. Ad esempio, se immaginiamo che ci verra' chiesto di donare il sangue in futuro, la nostra risposta e' positiva perche' siamo spinti maggiormente dal pensiero di fare la cosa giusta e di aiutare gli altri piuttosto che dalle nostre motivazioni egoistiche (e' doloroso o  e' una perdita di tempo). Se invece ci viene chiesto di donare il sangue domani, quondi in una finestra temporale piu' prossima, prevalgono gli aspetti piu' egoistici. A dimostrarlo e' stato Jens Agerstrom in una tesi di dottorato in psicologia presso la Lund University in Svezia. A darne notizia e' stato un articolo pubblicato sul sito Science Daily.
Agerstrom ha coinvolto nel suo studio 1.000 individui invitati a esprimere giudizi morali in vari scenari. Gli scenari presentati dallo scienziato erano tra i piu' diversi: da quello di fare la raccolta differenziata a quello di donare il sangue a una persona che ne ha bisogno. Per la meta' dei volontari i giudizi morali andavano dati per tutti gli scenari inseriti in una finestra temporale molto vicina, ad esempio la settimana prossima. Mentre per l'altra meta' dei volontari i giudizi morali andavano dati in una finestra temporale piu' lontana, dai 10 ai 30 anni. Il risultato? ''Il pensiero che si potrebbe agire egoisticamente in un futuro lontano ha suscitato maggiori sentimenti di colpa rispetto invece al pensiero di agire egoisticamente la settimana prossima'', ha spiegato Agerstrom. Lo scienziato ha inoltre scoperto che piu' passa il tempo e piu' si giudicano severamente e si condannano le azioni immorali degli altri. Ad esempio, e' considerato piu' immorale commettere un reato ambientale nel giro di dieci anni che la settimana prossima. Questa differenza temporale di giudizi puo' avere delle conseguenze significative soprattutto in ambito giudiziario.
''Considerando che i reati commessi in un tempo remoto rischiano di essere giudicati piu' severamente, sarebbe nell'interesse del colpevole ricevere una condanna il piu' presto possibile''.
Anche le organizzazioni umanitarie potrebbero beneficiare sfruttando questo meccanismo, ovvero chiedendo alle persone di effettuare donazioni piu' lontane nel tempo. Secondo Agerstrom, si potrebbe chiedere ai donatori di ''detrarre dei soldi dai loro conti in modo automatico, dopo sei mesi''. Il fatto che noi diamo un peso maggiore ai valori morali sul lungo periodo ha a che fare con il nostro modo astratto di pensare. Quando infatti si pensano a eventi lontani nel tempo, pensiamo piu' astrattamente, il che ci fa concentrare anche sugli aspetti piu' subordinati di un'azione o di un evento. Quindi, se immaginiamo che ci verra' chiesto di donare il sangue in futuro, l'aspetto che predomina e' quello subordinato che ci spinge a fare un'azione buona e a donare il nostro sangue a chi ne ha bisogno. Ma se la prospettiva temporale e' piu' vicina prevalgono gli aspetti piu' egoistici come il fatto che e' spiacevole farsi bucare da un ago. 

 












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