Esperti GB: aziende alimentari troppo riservate sulla loro ricerca in nanotecnologie E-mail
Venerdì 08 Gennaio 2010 16:25
Le aziende alimentari sono troppo riservate sulle loro ricerche nelle nanotecnologie, e il pubblico potrebbe cominciare ad aver paura o boicottare i loro prodotti. E' quanto riporta una nuova analisi, condotta da un comitato della Camera dei Lord inglese, riguardante la l'atteggiamento delle industrie alimentari nei confronti della loro ricerca sulle nanotecnologie. A dedicare un articolo all'argomento è stato il quotidiano Daily Telegraph.
''Le nuove tecnologie miniaturizzate potrebbero portare benefici ai consumatori, migliorando la durata, il sapore e il valore nutrizionale degli alimenti'', ha dichiarato lo Science and Technology Committee, rivelando i risultati del suo ultimo report. ''Tuttavia, la riluttanza delle aziende a mostrare il loro lavoro in questo campo, per paura di panico simile a quello causato dagli OGM, potrebbe avere effetti controproducenti, e rendere i consumatori ancora piu' sospettosi''.
Il comitato ha richiesto di stabilire un registro ufficiale, gestito dalla Food Standards Agency, per tenere sotto controllo la ricerca delle aziende e registrare gli additivi nanotecnologici. ''Esistono nel mondo circa 84 nanoparticelle additive per il cibo. Al momento non dovrebbero essere in commercio, ma potrebbero finire sugli scaffali dei supermercati tra 10 anni'', ha rivelato il report.
Lord Krebs, ex-direttore della Food Standards Agency, ha commentato che ''il report non ha evidenziato alcun pericolo per gli attuali additivi, ma anche una grande scarsita' di informazione. Non sappiamo quali tipi di ricerche nanotecnologiche stiano effettuando le industrie, che si sono dimostrate riluttanti a collaborare alla stesura del report. Hanno scelto di tenere un profilo basso: noi riteniamo sia un errore, che potrebbe pregiudicare la fiducia dei consumatori''. 

 












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