Giappone: raggiunti livelli di radiazioni pericolosi per la salute E-mail
Scritto da Valentina Arcovio   
Mercoledì 16 Marzo 2011 13:31

"Nella centrale di Fukushima si è superata la soglia massima in cui il livello di radiazioni viene considerato molto dannoso per la salute". A spiegarcelo è stato Eugenio Picano, direttore dell'Istituto di fisiologia clinica del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Si parla di 100 milliSievert nei pressi del reattore 3 e di 400 milliSievert  nei pressi del reattore 4. "Con queste dosi elevate si hanno più probabilità di sviluppare nel tempo un tumore", dice l'esperto. E’ come esser stati sottoposti a migliaia di radiografie toraciche nel giro di pochissimo tempo.


"L’esposizione a una dose di radiazione di circa 100 millisievert – spiega l’esperto -  equivale all’incirca a 5 mila radiografie del  torace". Non che esista una dose di radiazioni sicura, non solo perchè più la dose è alta e più aumenta il rischio di cancro, ma anche perchè le dosi sono cumulative, e i pericoli per la salute crescono di conseguenza. "Con queste dosi elevate – sottolinea Picano - si hanno più probabilità di sviluppare nel tempo un tumore". Si stima che una persona su 100 esposte a una dose di radiazioni di circa 100 milliSievert sviluppa un tumore, oltre alle altre 42 che a prescindere dalle radiazioni si ammalerebbero comunque di cancro. Con un’esposizione a 400 milliSievert, l’incidenza aumenta a quattro persone su 100. "Questa è però – precisa l’esperto - solo una stima effettuata su una persona media, che ha un’età di 50 anni. Per le persone più anziane, cioè con un’età superiore agli 80 anni, il rischio è infatti dimezzato. Le donne, invece, corrono il 38 per cento di rischi in più per via della peculiare radiosensibilità dei loro organi. Per i bambini il rischio può essere addirittura di 4-5 volte superiore".
Le parti del corpo più sensibili sono la tiroide, il seno e il midollo osseo. Ma con le radiazioni tutti gli organi sono a rischio. Cosa succederà nel futuro non possiamo saperlo, anche perché molto dipenderà da come si evolverà la situazione e quale sarà alla fine il bilancio di esposizione alle radiazioni. "Chi è già stato esposto – sottolinea l’esperto - a dosi elevate di radiazioni avrà sicuramente più probabilità di sviluppare un tumore. Può succedere fra un mese, ma anche fra anni o decenni". Non c’è molto da fare per evitare il pericolo. L’evacuazione a 30 chilometri dalla centrale, stabilita giorni fa dalle autorità giapponesi, è stata sicuramente fondamentale per mettere al riparo la popolazione al rischio. "Oltre all’allontanamento dall’area a rischio – dice Picano - quello che si può fare è assumere pillole di ioduro di potassio per saturare la tiroide e sconsigliare alle persone a rischio di uscire di casa e di mangiare vegetali a foglia larga su cui potrebbero essersi depositate maggiori dosi di elementi radioattivi".

 












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