Anoressia: più a rischio le adolescenti che usano troppo Facebook E-mail
Scritto da Valentina Arcovio   
Martedì 08 Febbraio 2011 13:57

Le adolescenti che passano ore e ore su Facebook hanno maggiori probabilita' di svilupopare un disturbo alimentare. Secondo uno studio dell'Universita' di Haifa, riportato dal quotidiano britannico Daily Mail, navigare per troppo tempo sul sito di social network espone le ragazze a un maggior rischio di soffrire di anoressia e bulimia.
I siti di musica e di moda, inoltre, sembrano secondo i ricercatori incoraggiare a sviluppare un'immagine negativa di se' portando a sviluppare atteggiamenti malsani verso il cibo. Il pericolo e' pero' minore se i genitori supervisionano i propri figli quando navigano su Internet.
Per arrivare a queste conclusioni gli scienziati hanno coinvolto nello studio 248 ragazze di eta' compresa tra i 12 e i 19 anni. Le volontarie sono state invitate a fornire indicazioni sulle loro abitudini su Internet e con la televisione. Hanno inoltre risposto a domande riguardanti gli spettacoli secondo loro piu' popolari che mettono piu' in risalto l'immagine del corpo. Le ragazze hanno anche compilato questionari che hanno indagato il loro approccio al dimagrimento, alla bulimia, alla soddisfazione e insoddisfazione fisica, le loro considerazioni generali sul mangiare e il senso del se'.
Ebbene, i risultati delle analisi hanno mostrato che le ragazze che trascorrono piu' tempo su Facebook erano quelle che avevano piu' probabilita' di soffrire di bulimia, di anoressia; di avere una scarsa immagine di se', un approccio negativo con il cibo e un impulso maggiore a seguire una dieta rigorosa. Una lunga esposizione online ai siti di musica e moda ha mostrato tendenze simili, ma si sono manifestate in un minor numero di disturbi alimentari. Un collegamento diretto e' stato trovato inoltre tra la visione di programmi come il telefilm popolare Gossip Girl e disordini alimentari nelle adolescenti. Tuttavia, le ragazze si sentivano maggiormente responsabili se i genitori sapevano cosa stavano guardando e se discutevano con loro delle abitudini sul web.
''Questo studio - hanno concluso i ricercatori - ha dimostrato che un genitore ha potenzialmente la capacita' di impedire pericolosi disturbi comportamentali e alimentari in particolare''.

 












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