Urgente definire il destino degli embrioni congelati E-mail
Scritto da Fondazione HERA   
Giovedì 27 Gennaio 2011 15:34

Colmare l'attuale vuoto normativo della legge 40/2004 e fornire indicazioni chiare e complete sul destino degli embrioni congelati. E' questo il messaggio che emerge dal seminario giuridico-scientifico 'Il destino degli embrioni abbandonati: un'ulteriore possibilita' di genitorialità' che si e' concluso questa mattina, nell'ambito della Settimana Nazionale sulla Genitorialita' organizzata dalla Fondazione HERA.  A dare il via ai lavori E' stato ieri Antonino Guglielmino, Direttore dell'Unita' di Medicina della Riproduzione di Hera, fornendo un primo resoconto davvero sconcertante sul numero, sempre crescente, di embrioni crioconservati per i quali non e' ancora noto il destino. Sulla base degli ultimi dati forniti dall'Istituto Superiore di Sanita', in Italia esistono 3.415 embrioni crioconservati e abbandonati da 825 coppie; per altri 6.079 embrioni congelati, non e' neppure possibile rintracciare i 1.499 'genitori'.
Se la legge 40/2004 proibiva il congelamento degli embrioni, limitandone la produzione fino ad un massimo di 3 per ciclo, tutti da trasferire contemporaneamente, nel 2009 e' stato fatto un importante passo in avanti grazie all'abolizione di tale divieto dopo aver riscontrato in piu' casi danni apportati alla donna e al nascituro.
Infatti, la Corte Costituzionale ha dichiarato l'illegittimita' dell’articolo 14 – comma 2 e 3 - della legge 40 per quanto concerne l'obbligo dell'unico e contemporaneo impianto di tutti gli embrioni prodotti e ha sancito il principio della salvaguardia della salute della donna, affermando la possibilita' di produrre un numero di embrioni appropriato alle sue condizioni e prevedendo tempi differenziati per il trasferimento.
''Se da un lato – ha detto Guglielmino - questo provvedimento della Corte Costituzionale, che deroga al divieto al congelamento degli embrioni, ha ripristinato alcune importanti opportunitA' terapeutiche offerte dalla PMA, dall'altro rimane ancora irrisolta la questione del destino di tutti gli embrioni congelati e non utilizzati. Solo nel nostro Centro, ad esempio, in seguito ai 700 cicli effettuati nell'ultimo anno dopo la sentenza, sono stati congelati 156 embrioni appartenenti a 91 coppie. Di questi ne sono stati utilizzati solamente 66, mentre i restanti 90 sono in attesa di un chiarimento legislativo''.
''Credo – ha concluso Guglielmino – che sia ormai urgente risolvere la contraddizione presente nella legge 40/2004 che nega qualsiasi indicazione sul destino degli embrioni crioconservati, in costante aumento (15 per cento circa) in tutti gli attuali 200 centri di PMA in Italia''.
Nei paesi occidentali sono state adottate misure molto simili tra loro. La Francia, ad esempio, fino al 2006 ha registrato un aumento del 25 per cento annuo degli embrioni congelati: 176.523 (da 1 a 10 embrioni per coppia), dei quali 83.407 sono stati dichiarati abbandonati nel corso dei 5 anni precedenti e 93.116 mantenuti all'interno di un progetto genitoriale.
La coppia che dichiara i propri embrioni abbandonati puo' scegliere tra 3 diverse possibilita': donare ad altre coppie infertili, donare alla ricerca e perderli.
In ogni caso, con l'abbandono la coppia rinuncia a qualunque diritto sull'embrione. Negli USA, già da anni si è legiferato in materia identificando le medesime opzioni.
''Attualmente nel nostro paese – ha detto l'avvocato Maria Paola Costantini - non esiste l'opportunita' per le coppie di esprimere la propria volonta' in ordine alla destinazione degli embrioni crioconservati e non sussiste la possibilita', quindi, di donarli ad un'altra coppia o di destinarli alla ricerca. In tutti gli altri paesi, invece, e' riconosciuta alle coppie il diritto di scegliere sui destini dei propri embrioni''.
Infine, durante la giornata di oggi, si e' discusso a lungo non solo  dell’opportunita' di introdurre in Italia la fecondazione eterologa, ma anche  delle sue possibili implicazioni sullo sviluppo psicologico del bambino.
La City University di Londra – come riferito Laura Volpini, psicoterapeuta della'Universita' La Sapienza - ha effettuato una ricerca su bambini nati da fecondazione omologa ed eterologa. Lo studio ha coinvolto, oltre l'Inghilterra, anche l'Italia, l'Olanda e la Spagna.
In Italia sono stati presi in esame 462 bambini dai 4 agli 8 anni di eta', nati con inseminazione artificiale omologa o eterologa; i risultati emersi dai questionari somministrati sono stati poi confrontati con quelli dei bambini adottivi o naturali.
Dalla ricerca non sembra emergere alcuna difficolta', per il gruppo di bambini nati grazie alla PMA eterologa ed omologa, circa l’inserimento del nascituro nel nucleo familiare, lo sviluppo del sentimento di sicurezza, le buone forme relazionali con i propri compagni e l'ottenimento di buoni risultati scolastici.
Altri studi psicologici si sono soffermati sulle implicazioni relative alla conservazione del segreto all'interno della famiglia e all'incidenza di questo sullo sviluppo emotivo e psicologico del bambino.
Spesso anche i bambini nati da fecondazione eterologa hanno il desiderio di cercare i genitori naturali, cosi' come avviene per i bambini adottati; ma mentre questi ultimi percepiscono l'abbandono, difficile da accettare, da parte dei genitori biologici, il bambino nato da fecondazione eterologa si sente fortemente voluto tanto dai suoi genitori, quanto dai singoli e dalla coppia che li ha aiutati. In entrambi i casi, tuttavia, la rivelazione tardiva della sua origine provoca nel bambino effetti negativi e disagio.

 












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